“Produrre energia pulita con il fotovoltaico in questo momento storico è fondamentale. Occorre spingere per la realizzazione di impianti fotovoltaici, in particolare per l’autoconsumo, anche collettivo, tramite le comunità energetiche e con una forma di agrovoltaico che si integri con le attività delle imprese agricole, anche per spendere i fondi del Pnrr, ma occorre pure salvaguardare le nostre terre. Non possiamo e non dobbiamo permettere che i terreni agrari fertili, gli stessi che producono le nostre eccellenze culinarie e che hanno permesso in passato di definire la nostra isola come “il granaio di Roma”, vengano trasformati in mega-impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile. Per questo chiediamo al presidente della Regione Schifani di venire a riferire in commissione sullo stop da lui annunciato al fotovoltaico. A tale scopo chiederemo una seduta congiunta della terza e quarta commissione sul tema“.
L’affermazione è di Luigi Sunseri e Cristina Ciminnisi, deputati 5 stelle all’Ars, rispettivamente primi firmatari di un disegno di legge sul fotovoltaico e sull’eolico.
“Il Movimento 5 Stelle – dicono – si batte da sempre e quotidianamente per l’economia green: l’unico futuro possibile per la nostra terra. Condividiamo il quadro già individuato con il decreto legislativo 199/2021 che individua le aree idonee in cui realizzare gli impianti fotovoltaici con procedure semplificate e chiediamo alla Regione una maggiore trasparenza e il coinvolgimento per la definizione del decreto attuativo nel quale verranno indicati i criteri con il quale la Regione potrà perimetrare le aree idonee con un suo provvedimento, ad esempio preservando il più possibile le superfici a seminativo pianeggianti e sub-pianeggianti“.
“Esiste uno strumento, il Pears (Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana, ndr) – concludono Sunseri e Ciminnisi – in grado di orientare razionalmente le scelte, dal momento che consente di individuare le aree nelle quali realizzare gli impianti. Occorre intervenire in via prioritaria sulle cave dismesse o sulle discariche, limitando fortemente la realizzazione di impianti su terreni pianeggianti e sub-pianeggianti destinati alla produzione agroalimentare. Si potrebbero sfruttare inoltre i bacini artificiali di raccolta acqua, installando impianti di fotovoltaico galleggiante che consentirebbero di ridurre l’evaporazione dell’acqua senza impegnare nuovo suolo“.