Sono state pari a 65 milioni di euro nel 2021 le importazioni in Italia di fertilizzanti dalla Russia che ha prorogato le restrizioni all’export fino al 31 agosto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’impatto della decisione di Vladimir Putin sul commercio di fertilizzanti necessari in agricoltura per garantire la crescita delle colture.
Un duro colpo per l’Italia che – sottolinea la Coldiretti – importava questo tipo di prodotto anche dalla Bielorussia per 20 milioni e ben 55 milioni di euro dall’Ucraina. La decisione è stata annunciata peraltro – precisa la Coldiretti – proprio in occasione delle semine primaverili necessarie all’Italia per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali, mentre in autunno le concimazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione.
Alla mancanza di forniture si aggiungono le difficoltà determinate dai forti rincari dei prezzi che sono balzati – continua la Coldiretti – da un +150% ad oltre +200% con l’urea è passata da 350 euro a 1.150 euro a tonnellata (+228%). In questo contesto – precisa la Coldiretti – è importante il via libera richiesto dalla Coldiretti a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici. L’Italia – conclude la Coldiretti – infatti importa complessivamente fertilizzanti chimici ed organici per un totale di 980 milioni di euro, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat nel 2021.