Sicilia Rurale

Liberati altri piccoli rapaci sui Nebrodi: continua la strategia di contrasto ai ghiri

(di Redazione) Altri quattro piccoli rapaci notturni sono stati liberati nei giorni scorsi sui Nebrodi. Si tratta di quattro esemplari recuperati presso il Centro di Recupero della fauna selvatica di Messina che si aggiungono ai giovani allocchi del Centro di Ficuzza liberati oltre una settimana fa per contrastare l’abnorme proliferazione dei ghiri sulla scorta dell’indirizzo impartito dal Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale.

La notizia giunge dall’Associazione culturale dei Nebrodi che da mesi sostiene e si fa portavoce delle preoccupazioni degli agricoltori che anno dopo anno hanno dovuto assistere inermi alla distruzione dei raccolti delle nocciole in molti comprensori nebroidei e soprattutto nella zona di Ucria, ad opera dei simpatici, ma dannosi animaletti.

Si spera adesso, si legge nella nota dell’associazione, che gli esemplari dei piccoli rapaci liberati possano fissarsi sul territorio andando ad irrobustire la presenza di predatori specifici e contribuire al riequilibrio del rapporto preda/predatore. Ma viene pure ricordato che, per la migliore risoluzione della problematica, andranno anche realizzate tutte le altre azioni previste nell’impegnativo piano integrato di contrasto. Azioni che comprendono il recupero dei noccioleti abbandonati o trascurati, l’eliminazione di anfratti e relitti di costruzioni idonei a rappresentare siti di nidificazione, la creazione di fasce di discontinuità di vegetazione ed ogni altro intervento finalizzato ad ottenere una significativa riduzione di habitat idonei allo svolgimento del ciclo biologico del ghiro, insieme all’attuazione del piano di controllo ecologico recentemente autorizzato dall’Ispra.

«L’accordo quadro per la Filiera corilicola siciliana in via di definizione presso l’assessorato regionale all’agricoltura, poi, – ricorda infine Salvatore Giarratana, vicepresidente dell’associazionepotrà rappresentare la più opportuna sede di organizzazione e rappresentazione degli interessi di settore per la rivalutazione di un intero comparto produttivo che in passato ha rivestito un importantissimo ruolo economico-sociale, assicurando anche un significativo livello occupazionale di manodopera specializzata e non».

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