Privacy Policy
Home / News / La siciliana Laura Bargione tra le “strong rural women” che si raccontano a Bruxelles

La siciliana Laura Bargione tra le “strong rural women” che si raccontano a Bruxelles
di Angela Sciortino

Laura Bargione

(di Redazione) La Sicilia ha portato la sua esperienza di agricoltura sociale al Parlamento Europeo. Laura Bargione, giovane imprenditrice palermitana, è l’unica rappresentante italiana invitata da Bruxelles in occasione della Giornata internazionale delle donne per partecipare all’evento “Strong rural women 4 strong rural Europe”. Un appuntamento organizzato dal Copa Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole e Comitato generale della cooperazione agricola dell’Unione europea) non a caso nel giorno che precede l’8 marzo, giornata mondiale della donna. 

Laura Bargione

Laura Bargione

Nel suo intervento all’iniziativa del Copa Cogeca, Laura Bargione, che fa parte dell’associazione Donne in campo della Cia Sicilia Occidentale, ha trattato il tema dell’agricoltura che si mette al servizio di persone disagiate e porterà le testimonianze dei progetti che manda avanti in azienda, con un particolare focus su “Il coraggio di amare. Seeding the future: the courage to care for others”. Si tratta di progetti che possono essere replicati in qualsiasi paese e società e proprio per questo il Copa Cogeca l’ha invitata a portare la sua testimonianza.

Oltre a rappresentare una nuova generazione di imprenditoria femminile nel campo agricolo, la giovane imprenditrice siciliana è un’esperta di marketing internazionale e packaging designer, con lunghe e importanti esperienze anche all’estero. Dal 2006 gestisce l’azienda Mariscò nei pressi di Grisì, frazione di Monreale nella Valle dello Jato.

Le attività agricole non sono le uniche nella sua azienda: dal 2012 fa parte della Rete delle Fattorie Sociali Sicilia e dal 2014 ha avviato una collaborazione stabile con alcune strutture che si occupano del recupero e della crescita di giovani adolescenti portatori di disagio. «Unendo l’attività agricola a quella sociale, con l’obiettivo di produrre beni e servizi utili alla collettività – spiega la giovane imprenditrice – in azienda siamo riusciti a svolgere delle attività come i percorsi esperienziali out-door o i laboratori agricolo-biologici che, non solo ampliano le capacità fisiche e mentali dei soggetti interessati, ma prevedono il co-progettare e il co-costruire al fine di favorire nei giovani una sana esperienza di socializzazione e rafforzare le loro capacità interpersonali».

Secondo i dati del Copa, nell’Unione Europea il 96 per cento delle aziende agricole è a conduzione familiare ma solo il 30 per cento di queste è diretta o appartiene a una donna. Per il Copa, “le donne hanno bisogno di un migliore accesso al credito e al finanziamento e un maggiore coinvolgimento negli organi decisionali delle politiche agricole”, perché “stanno contribuendo allo sviluppo dell’aspetto sociale dell’agricoltura ma anche a una ulteriore evoluzione di modelli di sviluppo”. Concetti che sono stati già argomentati da alcuni lustri, ma che, se vengono ripetuti, vuol dire che queste questioni sono rimaste irrisolte.

© Riproduzione Riservata

Sviluppato, Gestito ed ottimizzato da Coffice s.r.l.