(di Redazione) Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Edy Bandiera, la Giunta di Governo ha approvato la declaratoria per lo stato di calamità naturale dei danni causati da eccezionale siccità-calura nelle province siciliane di Caltanissetta, Agrigento, Siracusa, Ragusa,Trapani e Catania. Si tratta di danni causati da alte temperature, colpo di calore e siccità nei mesi di luglio e agosto 2017 che hanno provocato danni ingenti diversificati a seconda dei vari territori. Il prossimo atto che adesso si attende è il riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dei danno nei territori sopra indicati e la individuazione delle provvidenze da attivare caso per caso.
Per quanto riguarda, invece, i danni causati nella provincia iblea dal maltempo e dal nubifragio del 10 novembre 2017 che ha interessato soprattutto l’area del Vittoriese è in fase di ultimazione l’iter, da parte dell’Ispettorato dell’Agricoltura di Ragusa, per l’accertamento della contezza, perimetrazione ed entità del danno, che consentirà di portare in Giunta la proposta di declaratoria dello stato di calamità anche per questo recentissimo evento. I sopralluoghi di verifica del danno nelle 160 aziende che hanno fatto segnalazione all’ispettorato sono già stati effettuati. «Da una prima stima – precisa l’Assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera – i danni riguarderebbero circa cento ettari di serre, per un importo complessivo di circa 22 milioni di euro, di cui orientativamente 16 milioni e mezzo alle strutture e 5 milioni alle produzioni e alle colture. Non appena completato l’iter sarà mia cura portarlo tempestivamente in Giunta di Governo per chiedere la declaratoria al Ministero».
Nel frattempo, però la Coldiretti lancia un nuovo allarme: la siccità e il gelo stanno provocando gravi danni in provincia di Enna. «Non piove da mesi – dice la Confederazione – e alla preesistente carenza di erba per il pascolo si aggiungono le gelate. Gli allevatori sono molto preoccupati per via dei costi di produzione che aumentano ogni giorno di più: il sostentamento per gli animali avviene solo con il fieno e il suo prezzo sta lievitando».