(di Angela Sciortino) Sui Nebrodi, e in particolare in alcuni campi che ricadono nel territorio di Galati Mamertino, prende forma il progetto di far rivivere la coltura del grano duro di montagna. Non un grano duro qualsiasi, però. Quello seminato su venti ettari ripuliti da sterpaglie e infestanti e resi nuovamente adatti per la semina che non avveniva da oltre quarant’anni, è grano antico: tra i duri sono stati scelti Perciasacchi, Senatore Cappelli, Russello e Bufala Nera, tra i teneri la Maiorca.
A dare il via al progetto “Diamo una mano al grano” che farà ritornare la coltivazione degli antichi grani siciliani nella provincia di Messina, con la cerimonia della semina i tre Ambasciatori del Gusto di Messina, Francesco Arena, Pasquale Caliri e Lillo Freni.
Con l’aiuto degli anziani del luogo, custodi delle antiche procedure di semina, sono stati seminati su venti ettari di terreno: «Si tratta delle prime prove di coltivazione per vedere quali tipologie si adatteranno meglio», spiega Giacomo Emanuele che insieme ad altre due aziende agricole conduce in affitto i terreni di proprietà comunale.
I tre Ambasciatori del Gusto hanno preso parte ai lavori di semina con gli anziani e i bambini della zona. «Abbiamo coinvolto le giovani generazioni – hanno affermato gli ambasciatori – per mettere attivare un meccanismo virtuoso con chi in futuro potrà goderne e presiedere sentendole finalmente proprie». Presente anche Saro Gugliotta di Slow Food. Tutte le fasi, fino al raccolto, verranno seguite dai tre professionisti messinesi. Il cerchio si chiude ancora con i tre Ambasciatori del Gusto messinesi: il grano prodotto verrà utilizzato per le loro preparazioni di panificazione, cucina e pasticceria.