(di Redazione) A fine ‘Ottocento, Matteo Di Pasquale e il successore Ferdinando Cosentini che ricoprivano la nuova cattedra di botanica istituita all’Università di Catania, per le dimostrazioni pratiche a sostegno delle lezioni, utilizzavano un piccolo orto privato.
L’ Orto Botanico dell’Università di Catania che festeggia quest’annoi suoi 160, nasce solo nel 1858 con l’inaugurazione di quello spazio donato dieci anni prima al monaco benedettino Francesco Tornabene Roccaforte. Per festeggiare questo speciale “compleanno”, lo scorso 27 settembre si è svolto nella sede dell’Orto, un incontro celebrativo per rinnovare e rilanciare il valore culturale e sociale di un ‘museo vivente’ che, da lungo tempo, si propone come sede di ricerca e di diffusione delle conoscenze naturalistiche.
Dopo l’indirizzo di saluto del sindaco di Catania Salvo Pogliese, del vicario episcopale per la Cultura della Diocesi di Catania mons. Gaetano Zito e del direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali (struttura al quale afferisce il giardino) Carmelo Monaco, sono intervenuti il responsabile scientifico dell’Orto Gianpietro Giusso del Galdo, la delegata del rettore al Sistema Museale d’Ateneo Germana Barone, il presidente dell’Accademia Gioenia di Scienze naturali di Catania Mario Alberghina e il responsabile del Gruppo Orti Botanici (Società Botanica Italiana) Francesco Raimondo.
«Siamo in un luogo che rappresenta una realtà quasi unica in Sicilia – ha sottolineato Carmelo Monaco – uno dei giardini botanici più ricchi di tutto il Sud e che, anche grazie agli ingenti investimenti dell’Ateneo, si trova in uno straordinario momento di sviluppo sia dal punto di vista strutturale, sia da quello della fruizione, con un aumento costante di visitatori provenienti da tutto il mondo».
Attualmente l’ Orto Botanico catanese si estende su una superficie di circa 16 mila mq su suoli in parte di origine vulcanica (lave di epoca romana) e in parte alluvionali. L’area è suddivisa in Hortus Generalis (13 mila mq), che raccoglie soprattutto piante esotiche, e Hortus Siculus (3 mila mq), destinato alla coltivazione di specie spontanee siciliane. Il generalis contiene tra l’altro la grande serra (Tepidario). L’Hortus Siculus costituisce un settore peculiare. Ha una collezione di piante spontanee dell’isola. Nei suoi ambienti, insieme a piante comuni e diffuse si trovano specie quanto mai rare in Sicilia.
La più ricca delle collezioni dell’ Orto Botanico di Catania è la collezione delle piante succulente che raccoglie circa 2 mila specie, prevalentemente Cactacee, Euforbiacee, Aizoacee. Rappresentano una delle attrattive di maggior pregio sia dal punto di vista didattico che ornamentale. Di notevole interesse anche la collezione delle palme.
L’Orto svolge, anche, attività educative rivolte agli studenti delle scuole attraverso visite guidate ed attività di laboratorio. Per i docenti vengono organizzati corsi di aggiornamento, seminari e conferenze su tematiche inerenti a vari aspetti della biologia vegetale e alle problematiche ambientali. È inoltre aperto al pubblico per lo svolgimento di attività quali mostre, manifestazioni e conferenze; queste attività hanno lo scopo di far conoscere la struttura e di sensibilizzare i cittadini e le autorità sulle diverse problematiche ambientali.