(di Redazione) Due mesi di trattative sono finalmente sfociate in una soluzione che mette fine al difficile impasse in cui era stato posto l’Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia. Il contenzioso è stato risolto grazie al lavoro sinergico di legali, vertici dell’Irvo e Assessorati regionali dell’Agricoltura e dell’Economia.
L’annuncio è di qualche minuto fa, ma la trattativa, secondo la nota diffusa dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, è stata chiusa ieri sera sul tardi. Appena in tempo: fra due giorni, infatti, ci sarà l’udienza fissata a Bergamo in cui il giudice avrebbe dovuto decidere se procedere o no con lo sblocco delle somme pignorate in favore dell’Irvos e/o dei suoi dipendenti (che si erano anch’essi costituiti in giudizio).
Nella tarda serata di ieri si è giunti alla sottoscrizione di un testo condiviso di accordo transattivo che avvia concretamente il percorso di definizione della complessa ed articolata controversia tra Irvos e Veronafiere Spa in relazione ad un consistente credito vantato dalla società veneta a 3.381.161 euro per la partecipazione della Regione ad alcune edizioni del Vinitaly negli anni compresi tra il 2008 e il 2014.
L’accordo in questione si articola in più fasi e prevede che, in occasione dell’udienza dinanzi la Sezione Esecuzioni del Tribunale di Sondrio, già fissata per dopodomani, 15 febbraio, si provveda preliminarmente all’assegnazione delle somme, in atto soggette a pignoramento, in favore dei dipenderti dell’Ente, che dopo cinque mesi potranno così percepire gli stipendi arretrati. Nel corso della stessa udienza, si provvederà, inoltre, all’assegnazione di una somma non inferiore a 2 milioni di euro in favore di Veronafiere, a titolo di acconto sulla maggiore somma di 2 milioni e 600 mila euro pattuita tra le parti in sede di accordo transattivo. L’accordo prevede inoltre, nell’immediato, la rinunzia da parte di Veronafiere a poco meno di 400 mila euro rispetto al totale del credito da questa vantato che dovrebbe così ridursi a 3 milioni di euro.
Per quanto riguarda infine i 400 mila euro pari alla differenza tra quella pattuita provvisoriamente e quella totale (i 3 milioni di euro), si costituirà un tavolo tecnico che esaminerà la documentazione in possesso di entrambe le parti, al fine di quantificare quanto effettivamente dovrà essere corrisposto alla società veronese. Nella migliore delle ipotesi, dunque, anche se appare molto difficile, se per questa cifra non ci sono abbastanza pezze d’appoggio, l’Irvos potrebbe risparmiare in totale quasi 800 mila euro.
“Sono state così poste le giuste premesse per il pieno e completo riavvio dell’attività dell’Irvo“, si legge nella nota diramata dall’Assessore Bandiera. L’Irvos com’è noto, era rimasto praticamente paralizzato dalle azioni esecutive messe in campo da Veronafiere. A rischio c’era, in particolare, l’attività di certificazione dei vini e degli oli siciliani che, ad onor del vero, non è stata mai sospesa nonostante le difficoltà. E ciò grazie all’impegno dei dipendenti dell’Ente che, pur non percependo stipendi e rimborsi spese dallo scorso ottobre, hanno continuato a lavorare e assicurare la certificazione dei prodotti, manifestando un grande senso di responsabilità.
«In un anno di attività di Governo – dichiara l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera – abbiamo rimesso in bonis l’Istituto regionale del Vino e dell’Olio, che vanta radici storiche e un’esperienza di quasi settant’anni nel settore. Si è pertanto posta la massima attenzione al tema delle certificazioni di qualità per ambiti certamente trainanti dell’economia siciliana, facendo sì che dette attività permanessero in capo all’Irvo, in quanto ente sottoposto a vigilanza della Regione Siciliana. Per questo è stata posta in essere dal Governo ogni utile iniziativa, anche di carattere legislativo, mirata al ripianamento totale delle passività contratte dall’Istituto, mettendolo così in condizione di rientrare da un disavanzo di 9 milioni di euro. Stiamo già lavorando ad un progetto di riforma che razionalizzi ulteriormente il settore e metta ordine nell’ ambito della ricerca e della certificazione».
Soddisfazione anche da parte del Direttore generale dell’Irvo, Vincenzo Cusumano: «Da uomo delle Istituzioni, ho agito nell’interesse dell’ente che rappresento, delle produzioni agroalimentari siciliane che danno futuro all’Isola e, soprattutto, a tutela del personale che com’è facilmente comprensibile vive con apprensione questi momenti».