(di Redazione) Giovani ed agricoltura un binomio che al giorno d’oggi sembra essere sempre più diffuso, a patto però che si lavori nel settore agricolo investendo in mezzi e tecnologie di precisione. È quanto emerge da un sondaggio realizzato nei giorni scorsi da Fieragricola di Verona, la manifestazione internazionale sull’agricoltura in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018.L’analisi ha coinvolto 700 fra agricoltori (64,2%), contoterzisti (7,14%), allevatori e operatori del settore primario (28,57%), con aziende collocate principalmente nel Nord-Est (55%), nel Nord-Ovest (28%) e nelle Isole (10%).
A rispondere al sondaggio online di Fieragricola sono stati per oltre due terzi giovani con meno di 40 anni, percentuale che sale al 92% se si comprende anche la fascia di età compresa fra i 40 e i 50 anni. Il 57,14% rientra tra titolari di azienda, mentre il 14,29% non sono titolari ma hanno rapporti di parentela con il capo azienda (figli o congiunti).
Nello specifico è stato messo in luce che il 64,29% degli operatori intervistati è ben propenso ad aumentare i processi di meccanizzazione in azienda attraverso «sistemi di agricoltura di precisione gestiti direttamente dall’impresa agricola», mentre il 21,43% preferisce rivolgersi ai fornitori di servizi agromeccanici e tecnologici.
Nell’ambito dei sistemi di agricoltura di precisione, per migliorare le performance aziendali e ridurre quindi i costi di gestione, sembra esserci in generale una maggiore propensione sia verso l’utilizzo dei satelliti collegati a macchine da raccolto, sia verso i droni, i mezzi di controllo dell’irrigazione e tutti gli strumenti di controllo dell’uso degli agrofarmaci.
Tuttavia, per la maggioranza (58%) degli intervistati, la soluzione migliore è quella di adottare contemporaneamente più strumenti di precision farming. A livello di tempistica, l’86% che intende investire in agricoltura di precisione, precisa di farlo nei prossimi 12-24 mesi, a conferma di una grande attenzione verso la sostenibilità.