(di Redazione) A largo delle coste di Pozzallo c’è in attesa di attraccare una nave con un carico di 19 mila tonnellate di grano proveniente dal Canada destinato ad alcuni mulini siciliani.
La notizia circola già da qualche giorno, tanto che l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao afferma di avere ricevuto decine di segnalazioni dalla Sicilia orientale.
«Sono già in contatto con le autorità doganali del luogo – spiega Corrao – per avere riscontro sui controlli e i risultati ma chiedo risposte ufficiali da parte della Regione Siciliana, cui ho chiesto i documenti amministrativi relativi alle importazioni di tale carico. Basta grano tossico sulle nostre tavole». Si ripete dunque un copione già visto qualche mese fa quando una nave carica di grano canadese venne bloccata sempre al porto di Pozzallo, ma poi venne fatto sbarcare.
Corrao spiega di avere già depositato la richiesta di accesso agli atti indirizzata al dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta, e al direttore dell’Agenzia Dogane Monopoli siciliana per conoscere i titoli e le note esplicative relative al carico di grano in questione (così come prevede la normativa europea) ma anche l’esito di eventuali controlli in termini di verifica della quantità di glifosato. «Le istituzioni – continua Corrao – hanno il compito e il dovere preciso di tutelare la salute e l’economia dei propri concittadini».
Pronta la replica dell’assessore all’agricoltura Edy Bandiera: «Siamo già in banchina per fare tutte le verifiche necessarie. Come metodo ormai consolidato monitoriamo tutti gli ingressi di prodotti agroalimentari nel territorio siciliano. Eravamo al corrente di questo arrivo già da alcuni giorni e siamo pronti in banchina con i nostri organismi di controllo. Siamo vigili e in contatto con l’Autorità portuale per monitorare l’attracco e di conseguenza effettuare le dovute verifiche, documentali e di campionamento, da parte degli ispettori del Servizio Fitosanitario dell’assessorato Agricoltura, che già si trovano sul posto».
Spiega, poi, Bandiera: «Procederemo con una verifica documentale sulla certificazione d’origine, dopo di che procederemo con l’analisi visiva sul campione per verificare l’eventuale presenza macroscopica di agenti patogeni da quarantena e, infine, procederemo col campionamento della partita, al fine di verificare l’eventuale presenza di micotossine e glifosate, spesso utilizzato dal paese di provenienza per l’essicazione delle cariossidi».
«Sappiamo bene, purtroppo – spiega l’europarlamentare pentastellato – come il livello di tossicità del grano d’importazione che proviene dal Canada possa essere molto diversi rispetto agli standard del nostro Paese. Gli importatori, utilizzano tale prodotto miscelandolo ai cereali locali per abbassare il livello di tossicità. Una pratica assolutamente deprecabile dal punto di vista della salubrità dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole e ovviamente anche dal punto di vista economico, perché in questo modo, si deprezza il prodotto locale che invece ha caratteristiche di organolettiche e di salubrità eccellenti».