(di Redazione) Oltre cento cantine e aziende agricole partecipanti con 500 etichette in degustazione. NOT – Rassegna dei vini franchi, svoltasi a Palermo dal 12 al 14 gennaio scorsi ai Cantieri Culturali alla Zisa, ha aperto una strada al centro del Mediterraneo per il movimento culturale dei vini franchi, artigianali. Ha creato così un’occasione di incontro e confronto di respiro nazionale e internazionale al Sud tra produttori che condividono lo stesso percorso, ciascuno con il proprio territorio e la propria storia da raccontare.
Al padiglione Tre Navate dei Cantieri Culturali alla Zisa sono accorsi tantissimi appassionati del vino da più parti della Sicilia e dal resto d’Italia e operatori di settore per degustare i vini franchi, molti dei quali non presenti in nessun canale di distribuzione o carta dei vini nei ristoranti siciliani.
«NOT ha creato qualcosa che prima non c’era. Non si è trattato di una fiera ma di una sinergia di esperienze, una dimensione di scambi, di umanità. Senza barriere tra produttore, consumatore e operatore. Tutti insieme a condividere un percorso per diffondere una cultura del bere diversa e sostenere la figura dell’artigiano del vino», hanno detto gli organizzatori di NOT Franco Virga, Stefania Milano, Giovanni Gagliardi e Manuela Laiacona.
Per i tanti vignaioli artigiani di altre regioni è stata la prima vetrina in Sicilia. «Sono felice di essere venuto a Palermo– ha dichiarato Gianmaria Sforza di Marinferno, cantina nel cuore dei colli piacentini – perché mi ha dato la possibilità di conoscere e confrontarmi con i colleghi produttori siciliani. Il tutto in una cornice bellissima. NOT è stato un mix di energie che non si trova altrove nel resto d’Italia».
Not non è stato solo un focus sul vino. «Una iniziativa di questo genere ha larghi orizzonti. Spero possa essere un motore di riflessione su tante questioni legate al valore agricolo del cibo», ha osservato Stefano Pescarmona di Podere Magia, azienda emiliana.
Alla tre giorni di NOT hanno partecipato grandi critici e personaggi del mondo enogastronomico che hanno tenuto seminari e degustazioni sul tema del vino franco, artigianale. Sandro Sangiorgi, fondatore di Porthos, ha raccontato lo scenario del vino naturale, tra luci e ombre e le nuove sfide con un percorso di assaggio tra silenzi, musica e riflessioni. Matteo Gallello di Porthos ha illustrato i vini naturali del Sud attraverso un viaggio nel calice tra territori.
Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari, autori insieme ad Armando Castagno del libro “Vini artigianali italiani” hanno proposto una nuova chiave di lettura del vino, sperimentale, che legge e intreccia i vini con le opere d’arte. Gae Saccoccio di naturadellecose.it ha approfondito il vino umano tra scienza e magia.
Bonetta dell’Oglio, Davide Longoni e Francesco Pensovecchio hanno tenuto l’incontro Pane e Vino, legando, in un assaggio inedito, i due capisaldi di una cultura millenaria, tra analisi tecniche sulla panificazione spiegate dal maestro panificatore milanese, divulgazione della qualità dei grani autoctoni siciliani e dei principi dell’agricoltura biodinamica.
A NOT è stato presente anche il padre della viticoltura biodinamica, Nicolas Joly, che ha tenuto i corsi sulla materia in cui è davvero maestro per l’appuntamento annuale di Renaissance Italia organizzato in collaborazione con AgriBio e ospitato a NOT. «La Sicilia – ha detto il produttore della Loira – è una terra che può dare vini di grande forza, autentici. Ho potuto assaggiare vini che davvero mi hanno colpito. Prodotti da chi ha compreso la vera natura del vino e come coltivare tenendo in considerazione tutte le forze, le energie che intervengono nel processo di vita».