Con decreti firmati dal presidente, Enzo Maccarrone, e dal responsabile di piano, Andrea Brogna, il Gal Etna ha finanziato, per un ammontare complessivo di 80mila euro, le prime quattro imprese che avevano partecipato al bando della sottomisura 6.2 ambito 1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, inerente le filiere e la trasformazione dei prodotti tipici.
Le aziende in questione sono tutte delle startup innovative. Nuove imprese, quindi, che cercheranno, appunto attraverso il finanziamento (si tratta del 100% dell’intervento iniziale), di farsi largo nell’ambito della trasformazione e lavorazione, con l’occhio fisso soprattutto sulle eccellenze gastronomiche siciliane e la produzione per l’export Made in Sicily.
Nel dettaglio, si tratta della Etna 4.0 di Sergio Piscione, della Cerere srls, della Esse Dolciaria di Maria Concetta Scarvaglieri e del Panificio S. Rita di Angelo Petrina, tutte realtà adranite supportate tramite il Psr Sicilia 2014-2020 e il Piano di azione locale “Itaca” del Gal Etna.
Si conta entro i primi di dicembre di riuscire a finanziare altre quattro imprese, stavolta nell’ambito2, inerente il turismo.
Il presidente del Gal Etna, Enzo Maccarrone ha espresso la sua soddisfazione per il risultato ottenuto rinnovando l’impegno a sostenere le imprese: «Certamente l’anno che stiamo per lasciarci alle spalle non è stato un anno come tutti gli altri. Come ben sappiamo, oggi, a causa dell’emergenza Covid-19, molte attività sono in crisi e molte altre rischiano proprio di non poter più proseguire. Situazione generalizzata che ha ormai coinvolto l’Italia intera. Ciò nonostante, con grossi sforzi da parte di tutti i componenti del Gal, sia il consiglio di amministrazione, che ringrazio, ma soprattutto l’Ufficio di piano, che ha svolto un grande lavoro, siamo riusciti a portare a termine quei bandi e quelle misure utili a finanziare le imprese del territorio. I quattro decreti firmati sono i primi di una serie di finanziamenti che a breve contiamo di poter erogare. Vi saranno altre startup che finanzieremo. In ogni caso, le graduatorie sono ancora aperte e, se dovessimo rinvenire delle economie possibili, riusciremmo a supportare altri progetti. Il che significa sostenere altri giovani che vogliono scommettersi in un momento così difficile. Comprendo come il nostro intervento potrebbe sembrare una semplice goccia nel mare, ma oso immaginare che gli sforzi compiuti dal Gal Etna e da tutti i Gal siciliani rappresentino, in un momento così negativo, un segnale di positività e di speranza. È questo il messaggio che vorrei trasmettere ai giovani e a tutti quegli imprenditori che vivono un momento di difficoltà economica e non solo: anche personale e morale. Spero che il nostro segnale possa essere colto per preparare il terreno affinché, archiviata la pandemia, anche con altre misure del Gal Etna, che ormai ritengo un solido punto di riferimento nel vasto territorio su cui insiste, si possa rilanciare il sistema produttivo».