Il cancro del kiwi fa strage di frutti e mette in ginocchio un comparto più che fiorente fino a qualche tempo fa. Tanto che per soccorrere gli agricoltori del settore, a fine anno, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha firmato un decreto da 3 milioni di euro, dopo lo stanziamento di altri 2 milioni lo scorso novembre.
Le superfici coltivate a kiwi in Italia, secondo produttore mondiale, erano cresciute ininterrottamente fino al 2011 quando avevano raggiunto i 26mila ettari, successivamente si era verificato un calo fino al 2016 e poi una ripresa, fermata negli ultimi tre anni proprio dall’incidenza dello Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa), questo il nome scientifico del batterio responsabile del cancro dell’actinidia e della moria del kiwi.
Oggi in Italia si contano circa 24 mila ettari coltivati a kiwi, secondo la Coldiretti. “Il Lazio è la prima regione, con circa 1/3 della superficie (30%), seguita a distanza dall’Emilia-Romagna. In Europa la produzione globale di kiwi per il 2023 è stimata in circa 755mila tonnellate (-4% in meno sul 2022) e in Italia è di circa 311mila tonnellate (che porta il nostro Paese al secondo posto tra i player mondiali dopo la Nuova Zelanda) con un calo del 7%, complessivamente di tutte le cultivar presenti, rispetto all’anno precedente“, stima Coldiretti su dati Cso.
A soffrire non è solo l’Italia. La raccolta ha registrato un calo nel 2023 anche in Nuova Zelanda, primo produttore mondiale, con circa 492mila tonnellate (-21% rispetto al 2022), con una marcata flessione del prodotto. In Italia, rileva la Coldiretti, “la riduzione della produzione del kiwi verde è pari al 15% rispetto all’anno precedente, a causa dei danni da gelo, della contrazione delle superfici, ma soprattutto dell’impatto della morìa“. Un fenomeno che, sulla base delle analisi di Cso Italy, si stima abbia interessato oltre 8.600 ettari di coltivazioni dal 2012 ad oggi.