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I Gal con la Regione per promuovere la cultura con le risorse dei Leader 
di Angela Sciortino

Gal

(di Luigi Noto) Fruizione dei musei e dei siti archeologici alla valorizzazione degli antichi borghi, dall’allestimento di spazi espositivi alla realizzazione di eventi dedicati alla memoria di illustri personaggi. Ma anche attività didattico-educative e di iniziative di natura artistico-letteraria, documentaria ed etnoantropologica. In questi ambiti i ventidue Gal, i Gruppi di Azione Locale che operano in Sicilia, potranno affiancare la Regione nella promozione del patrimonio storico e culturale dell’Isola.

Si amplia, quindi, il campo di azione dei Gal, gli organismi pubblico-privati costituiti già nel 1994 e che finora si sono occupati di animazione del sviluppo locale declinandolo prevalentemente in chiave rurale nel campo agricolo e agroalimentare. Lo prevede la delibera con la quale il governo Musumeci ha approvato l’Accordo di programma quadro tra l’assessorato regionale dei Beni culturali e gli organismi che mettono insieme Comuni e privati e che l’Unione europea riconosce titolari di spesa dei fondi strutturali.

Il tutto si farà senza finanziamenti aggiuntivi, però. Per questa attività i Gal potranno attingere ai finanziamenti già loro assegnati dalla misura 19 del Psr 2014-2020 (Leader) e che servono a realizzare un di piano di azione locale già approvato dall’Assessorato all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale.

Eppure, nonostante questa limitazione di non poco conto, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci è fiducioso: «Attraverso i Gal e la loro capillare diffusione sul territorio contiamo di avere una marcia in più per espandere il nostro “sistema cultura” lì dove ha più bisogno di emergere e di conquistare nuovi spazi per intercettare i flussi turistici. E in quest’ottica, i Gruppi di Azione Locale potranno rivelarsi preziosi partner operativi per un utilizzo fruttuoso dei fondi europei, in grado di innescare importanti processi di ricaduta economica».

Attraverso specifiche convenzioni con l’amministrazione regionale, siglate sulla base dei progetti da promuovere, i Gal potranno emanare i bandi per affidarne la realizzazione a imprese e associazioni. Ma sempre con gli stessi quattrini. Pertanto, se qualche Gal vorrà farlo, dovrà cambiare progetto e dirottare parte delle risorse assegnate – in media 4 milioni di euro a organismo – alle nuove azioni di promozione del patrimonio storico e culturale. 

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