I funghi sono stati spesso considerati una delle forme più primitive al mondo ma sono molto più intelligenti di quanto noi crediamo, addirittura al pari di qualche animale.
Una ricerca pubblicata sulla rivista “Royal Society Open Science” ha scoperto che anche i funghi sono capaci di parlare tra di loro e di scambiarsi informazioni. Questo avviene attraverso una rete detta del micelio, una vera e propria rete sotterranea di fili sottili. Si chiamano ife, strutture filamentose.
Gli studiosi hanno analizzato quattro specie di funghi: il fungo fantasma (Omphalotus nidiformis), il fungo Enoki (Flammulina velutipes), il fungo Splitgill comune (Schizophyllum commune) e il cordyceps cinese (Cordyceps militaris). L’attività è stata registrata attraverso microelettrodi inseriti nel substrato colonizzato dal micelio. Ciò che ne è venuto fuori è che ci sono realmente degli schemi negli impulsi che hanno caratteristiche del linguaggio umano. I funghi, inoltre, rispondono a tutti i tipi di stimolazione meccanica, ottica e chimica. Sono stati “tradotti” questi impulsi e si è scoperto che le specie studiate hanno vocabolari di circa 50 “parole”. I più “intellettuali” si sono dimostrati i funghi Splitgill: hanno generato le “frasi” più complesse di tutte.
Ovviamente, poiché l’affermazione dell’esistenza di un linguaggio fungino è sicuramente azzardata, molti scienziati sono scettici. “Sebbene interessante, l’interpretazione come linguaggio sembra in qualche modo eccessivamente entusiasta e richiederebbe molte più ricerche e test di ipotesi critiche prima di vedere ‘Fungo’ su Google Traduttore“.
Si spera che in futuro si potranno scoprire le correlazioni e gli obiettivi di questa attività elettrica e forse, chissà, esisterà una lingua dei funghi.