Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, è intervenuto al Question Time al Senato rispondendo a interrogazioni sulle misure da assumere per contrastare la speculazione in atto da parte dei molini nel mercato italiano, che sta causando l’aumento dei prezzi del pane e della pasta.
“Signor Presidente, onorevoli Senatori, Trattiamo un tema di particolare rilevanza perché riguarda produzione strategiche che ancor di più lo sono in un momento come quello congiunturale che stiamo attraversando, nel quale la sicurezza alimentare si erge ad argomento di discussione. Le oscillazioni del grano, però, come ha avuto modo di ricordare già nell’interrogazione stessa, vedono delle ciclicità ormai che gravano sul comparto. Proprio per questo, per esaminare a fondo quali possano essere le ragioni abbiamo convocato lo scorso 12 aprile ho convocato il Tavolo del grano duro, al quale hanno partecipato tutti i soggetti che hanno titolo a poter ragionare insieme alla politica di questo tema e sono i nostri produttori, ma sono anche che sono i molitori, gli stoccatori, i pastai, arrivando alla grande distribuzione, che lei richiamava, certificando uno dei passaggi finali della nostra ottima pasta“, ha affermato.
“Le organizzazioni agricole hanno posto la loro oggettiva preoccupazione anche per quel processo che lei richiamava di una crescita molto importante fino a qualche mese fa e poi una caduta che abbiamo verificare se sia oggetto di speculazione, perché quello è il primo degli elementi che dobbiamo contrastare. In tale contesto, inoltre, oltre all’esame dei dati forniti da ISMEA, è stato affrontato il problema di ricostituzione della Commissione Sperimentale Nazionale per il grano duro, il cui progetto si è concluso nel 2023. Il nostro intento è riattivare quanto prima la Commissione, non escludendo di procedere alla costituzione della Commissione Unica Nazionale, magari correggendo alcune criticità che sono emerse proprio nell’applicazione. Di questo modello, riguardo al Registro di carico e scarico telematico cosiddetto “Granaio Italia” ricordo che la fase sperimentale, è stata recentemente prorogata dal Decreto Milleproroghe al 31 dicembre 2024, nel corso del quale l’ICQRF non porrà e non applicherà le sanzioni pecuniarie. Preciso che il “Granaio Italia” risale a prima del conflitto russo-ucraino, a seguito del quale la Commissione UE ha adottato un nuovo quadro normativo che in parte si sovrappone alle competenze delle precedenti ed è stato recepito con decreto ministeriale dell’8 agosto 2022. Poiché il nuovo adempimento si sovrappone a quelli di Granaio Italia, stiamo verificando la possibilità di unificare e semplificare gli adempimenti a carico degli operatori per renderli più semplici, cercando di eliminare oneri burocratici che spesso sono a carico dei produttori e delle imprese stesse“.
Per evitare ogni possibile speculazione, il Ministero settimanalmente monitora le quotazioni del grano attraverso quelle effettuate dalle Camere di commercio e le informazioni vengono trasmesse attraverso il sistema informatico ai competenti servizi e all’Unione Europea.
“Con riferimento alla dinamica dei prezzi, rilevo che la trasformazione delle materie prime richiede, nell’ambito dei numerosi e poliedrici processi produttivi, l’impiego di fattori produttivi che hanno avuto un incremento dei prezzi a volte a tre cifre e questo sappiamo essere un problema che va affrontato in sede europea e rileva anche nell’ambito di quella che noi chiamiamo Sovranità alimentare, cioè cercare di evitare che eventi contingenti gravi come le guerre possano modificare le nostre scelte di produzione e anche di consumo a causa, per esempio, della crescita dei prezzi“.
Resta un fatto che è fondamentale. Sulle vicende legate al grano, “noi dobbiamo applicare un sistema di ricerca più avanzato, dobbiamo ricominciare a studiare i metodi che permettano di abbattere le criticità legate a queste produzioni, aumentando il quantitativo, diminuendo i costi di produzione e cercando eventualmente di ripetere quelle cose che in Italia sono state fatte all’inizio del secolo scorso. Quest’anno ricorre una ricerca del 1913 applicata dallo scienziato Nazareno Strampelli che riuscì, a parità di consumo del suolo, a raddoppiare la produzione di grano semplicemente attraverso la genomica. Dobbiamo investire sulla ricerca, quello che non si è fatto in questi anni e che ha indebolito il sistema agricolo europeo e italiano. L’Italia era avanguardia di questi processi e crediamo possa tornare ad esserlo utilizzando le grandi menti e le grandi potenzialità che nelle nostre università e nei nostri centri di ricerca risiedono e che noi dobbiamo proteggere anche pagandole in modo adeguato e mettendo quindi al servizio dei nostri agricoltori un sistema più efficace ed efficiente“.