Ricerche internazionali hanno dimostrato che esistono oltre 1.200 varietà di grano più resistenti ai cambiamenti climatici e genotipi sperimentali in grado di garantire la maggiore produttività in presenza di stress idrico.
Grazie alla collaborazione con gli agricoltori etiopi, la cultura tradizionale e la ricerca più avanzata sulle piante si sono incontrate in due ricerche che sono state pubblicate sulla rivista della Società per l’avanzamento delle scienze degli Stati Uniti, Pnas.
Uno studio e una scoperta tutta italiana, grazie al contributo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con il suo Centro di Ricerca in Scienze delle Piante, e hanno messo a punto un metodo per accelerare la produzione di piante più resistenti e produttive, grazie all’esperienza degli agricoltori degli altipiani dell’Etiopia. Il primo studio è stato condotto in collaborazione con Amhara Regional Agricultural Research Institute (Etiopia), Bioversity International e il Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano. Il secondo, invece, è coordinato da Bioversity International.
Una varietà sperimentale di grano più resistente alla siccità era stato già individuato. Si tratta di “Barnacla“, questo il nome di un tipo sperimentale. I risultati, pubblicati sulla rivista open source Genes, evidenziano come in condizioni di irrigazione ridotta, la varietà italiana Creso abbia una resa di circa tre volte inferiore rispetto alla piena irrigazione (1,8 t/h contro 5,3 t/h). Nelle stesse condizioni il raccolto di grano della varietà Barnacla ha reagito meglio alla carenza d’acqua con una diminuzione del raccolto inferiore al 50% (3,1 t/h a irrigazione ridotta contro 5,8 t/h a piena irrigazione).
Le piante attivano complessi meccanismi genetici per far fronte a stress ambientali, come la scarsità di acqua, un fenomeno che si verifica sempre più frequentemente anche nelle stagioni fredde per il cambiamento climatico. Lo studio ha dimostrato che in risposta allo stress idrico esiste una relazione tra gene e resa in campo delle diverse varietà di grano duro.
Negli esperimenti in campo sono stati utilizzati sei genotipi diversi di grano duro, di cui tre varietà commerciali italiane (Duilio, Creso e Colosseo) e tre genotipi (Barnacla, AEL e Altar C84) sviluppati in Messico dal Centro internazionale di miglioramento del mais e del grano (Cymmit). Si è quindi dimostrata l’esistenza di una correlazione, in caso di stress idrico, tra gene e produttività che all’inizio sembrava quasi impossibile dimostrare.
La prova sul campo è stata condotta presso il Centro sperimentale del Cimmyt a Ciudad Obregón, in Messico, in zone topograficamente distanti in quanto irrigate in due differenti condizioni: la prima a piena irrigazione con 550-600 mm di acqua totale fornita durante l’intero ciclo colturale e la seconda a regime ridotto con 220-250 mm di acqua distribuita tramite un sistema a goccia. In entrambe le condizioni di irrigazione gli appezzamenti di terreno sono stati sottoposti agli stessi trattamenti agronomici sia di concimazione che di applicazione di fungicidi e insetticidi.