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Grano, Crea: “Selezionare nuove varietà per resistere a clima”
di Roberta Mannino

Per mantenere la produttività e la qualità dei prodotti italiani, la cerealicoltura deve rimanere al passo con il riscaldamento del clima, percepibile già oggi: temperature più elevate, infatti, anticipano il ciclo vegetativo, comportano un maggior utilizzo di acqua e favoriscono il manifestarsi di nuovi patogeni, che potranno sempre meno essere controllati con input chimici, viste le disposizioni del New Green Deal (-20% dell’utilizzo dei fertilizzanti e -50% di quello dei fitofarmaci entro il 2030).

Pertanto, dovranno invece essere selezionate nuove varietà in grado di resistere alle malattie e che comportino minori input chimici e maggiore efficienza nell’uso dell’acqua e del suolo.

Di questo si è discusso oggi, in occasione del convegno Quali varietà coltiveremo domani? Cereali: la ricerca genomica del Crea incontra gli stakeholder, un momento di confronto tra il mondo della ricerca e quello produttivo, promosso dal Crea, con il suo Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica, alla presenza del Sottosegretario delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio.

L’Italia è riuscita a ricavarsi un importante ruolo nella ricerca genomica di frumento duro e tenero, orzo e riso. Il Crea, in particolare, ha coordinato l’iniziativa internazionale per il sequenziamento del genoma del frumento duro, partecipa a diversi progetti internazionali per la caratterizzazione della biodiversità dei cereali, coordina BIOTECH, il progetto nazionale sulle biotecnologie sostenibili (genome editing e cisgenesi) conserva un vasto patrimonio di biodiversità agraria e collabora con le industrie private nella selezione genetica.

Per andare incontro alle esigenze del settore – ha evidenziato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio -.occorre trovare una via italiana, e il Crea può giocare un ruolo da protagonista. Chi fa politica e amministra la cosa pubblica non dovrebbe aver paura della scienza per non ripetere sbagli commessi in passato, come nel caso degli Ogm. Dal legislatore ci si aspettano risposte, soprattutto ora. Dal PNRR arriveranno importanti opportunità che dobbiamo saper cogliere”, ha concluso Centinaio.

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