(di Redazione) Passa a 28 il numero delle varietà di grani antichi siciliani iscritti al Registro Nazionale delle varietà da Conservazione del Ministero delle Politiche Agricole. A darne notizia è l’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera: «Anche la Ruscia, sinonimo di Russello Ibleo, da oggi potrà fregiarsi del prestigioso riconoscimento ministeriale. Ciò consentirà agli agricoltori che hanno fatto richiesta, di certificare e commercializzare le sementi prodotte, garantendone la qualità». In totale si tratta di 100 ettari da destinare alla produzione di semente di Russello Ibleo da utilizzare successivamente nella produzione di granella che verrà trasformata in semola, pasta, farina e prodotti da forno.
E così anche riguardo alla filiera cerealicola, la Sicilia risulta impegnata in prima fila nel percorso di tutela e salvaguardia delle varietà locali da conservazione, ottemperando a quanto definito dagli specifici regolamenti comunitari volti a contrastare l’erosione genetica e la tutela della biodiversità in agricoltura.
«L’iscrizione di un gran numero di varietà da conservazione al Registro Nazionale è la prova dell’impegno concreto del Governo Musumeci sul fronte della filiera cerealicola», afferma Bandiera.
Ma un riconoscimento va anche e soprattutto agli agricoltori che supportano tale percorso e che sono impegnati in un grande lavoro di recupero e valorizzazione per l’intera filiera che appena nel 2016 l’intera filiera era stata definita a rischio dalla “Road Map per il consolidamento di una filiera siciliana dei grani autoctoni da conservazione”. Uno specifico documento tecnico pubblicato dal Consorzio di Ricerca Ballatore e dal Crea di Palermo evidenziava, infatti, come qualche anno fa era diffusa la presenza sul mercato di lotti di grani antichi non puri e privi di alcuna certificazione.