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Gattini a meme elettorali: come Trump e Instagram stanno trasformando i social
di Alexsandra Taormina

L’Ascesa dei gattini nell’ecosistema social

Internet e gatti: una combinazione che sembra fatta su misura. Dai tempi degli albori della rete, i felini sono diventati icone virali. Meme, GIF e video di gattini hanno catturato l’attenzione di milioni di utenti su piattaforme come Instagram, YouTube, e TikTok, divenendo simboli di leggerezza e ironia. Ma chi avrebbe mai pensato che i gattini avrebbero fatto incursione anche nella politica? Eppure, l’ultimo trend che mescola Trump, gattini e Instagram ha scatenato una vera e propria ondata di contenuti virali.

Uno degli episodi più bizzarri degli ultimi dibattiti elettorali americani riguarda una fake news circolata su Facebook, che accusava immigrati haitiani di attaccare animali domestici come gatti. La notizia, naturalmente senza alcun fondamento, è stata rilanciata dalla destra estrema e persino da personalità come Elon Musk. In risposta, la rete si è riempita di meme e immagini di Trump che difende gattini, una narrazione che ha alimentato la viralità e l’assurdità della situazione.

Tra le immagini più condivise, molte sono state generate con AI, mostrando Trump circondato da felini, armato di mitra o addirittura in compagnia di anatre, con didascalie che inneggiano alla protezione degli animali domestici dal pericolo degli immigrati. Questo fenomeno riflette una nuova tendenza della politica dove i meme diventano strumenti potentissimi per influenzare l’elettorato mondiale attraverso satira e ironia.

Gattini e politica: un binomio improbabile

La politica statunitense, storicamente dominata da cani presidenziali come i pastori tedeschi dei Biden o i cagnolini di Obama, si è vista recentemente invasa da una nuova narrativa: quella dei gatti. Da Taylor Swift, paladina delle “gattare” a sostegno di Kamala Harris, all’ultradestra che strumentalizza meme sui felini, la figura del gatto è entrata a pieno titolo nelle elezioni USA. Swift ha scelto Instagram per esprimere il proprio endorsement politico, pubblicando una foto che la ritrae con il suo gatto, Benjamin Button, una mossa che ha catturato l’attenzione del suo vasto pubblico e lanciato un messaggio forte contro la retorica dell’ultradestra trumpiana.

 

L’Endorsement di Taylor Swift e la Difesa delle “Gattare”

L’altra faccia di questa medaglia virale è la Taylor Swift effect: la cantante, definita “gattara senza figli” dai repubblicani, ha ribaltato questo insulto trasformandolo in uno strumento di empatia e autoaffermazione. Durante il ciclo elettorale, Swift ha postato una foto su Instagram con il suo gatto, sottolineando il suo sostegno a Kamala Harris. Un gesto che non solo ha ridato dignità al ruolo delle “childless cat ladies”, ma ha anche messo in evidenza come la retorica di ultradestra, guidata da figure come J.D. Vance, designato da Trump come vicepresidente, tenti di attaccare chi decide di non avere figli.

Gattini, meme ed elezioni: uno sguardo al futuro

L’incredibile interazione tra gattini e meme elettorali potrebbe sembrare solo un fenomeno superficiale ma evidenzia quanto siano cambiate le dinamiche della comunicazione politica. Dai meme generati con intelligenza artificiale fino agli endorsement su Instagram, la politica del futuro sarà sempre più intrecciata con i linguaggi virali delle piattaforme social. Il confine dunque tra intrattenimento, satira e politica diventa sempre più integrato. Dopo  i gattini, chi sarà il prossimo protagonista virale?

 

 

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