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G20, Coldiretti: “L’omaggio di vino e olio salva la Dieta Mediterranea”
di Roberta Mannino

estrazione olio evo

“La decisione di omaggiare i grandi della Terra con bottiglie di vino o olio non è solo un importante azione di promozione del Made in Italy agroalimentare all’estero dove raggiungerà a fine anno il record storico di 52 miliardi ma anche un preciso segnale politico a difesa della dieta mediterranea sotto attacco del nutriscore e delle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino”. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’apprezzare la scelta della Presidenza italiana di omaggiare gli ospiti del G20 con una magnum di Amarone o in alternativa di Olio extravergine ligure assieme a un pacco di caffè per i partecipanti di fede islamica.

 

La scorsa settimana il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva infatti anticipato che – riferisce la Coldiretti – “il governo è totalmente consapevole della gravita che l’introduzione del “nutriscore” possa rappresentare e costituire per la nostra filiera produttiva agroalimentare ed e pienamente impegnato nella sua tutela” nella sua replica alla Camera in vista del Consiglio europeo. Con l’etichettatura nutriscore francese come quella a semaforo adottata in Gran Bretagna si rischia infatti di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire – riferisce la Coldiretti – elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma.

 

Si tratta di etichette a colori che – precisa la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni risultato così fuorvianti, discriminatorie ed incomplete escludendo paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Un modello che potrebbe essere adottato anche in India, mentre in Sudamerica rischia di fare scuola il bollino nero cileno che – prosegue Coldiretti – sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi, e a cui potrebbe guardare il Brasile mentre l’Australia si potrebbe dotare presto di un sistema a stelle (Health star rating) che come il nutriscore sui basa sulla presenza di determinate sostanze in 100 grammi di prodotto.

 

A preoccupare in questo contesto sono anche le proposte che a livello internazionale  spingono per mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino come per le sigarette.E’ del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico di alcuni Paesi al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che nel mondo è diventato al contrario l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che – sostiene la Coldiretti – aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol.

 

Una decisione che metterebbe a rischio il fatturato del vino Made in Italy che ha raggiunto ivelli record con un valore di quasi 12 miliardi nel 2021 superando anche i risultati del periodo pre Covid. Un risultato trainato dalle esportazioni che puntano a una crescita del +10% nell’arco dell’anno sfondando per la prima volta – secondo le proiezioni di Coldiretti – quota 7 miliardi di euro ma ad aumentare sono anche gli acquisti familiari con un incremento del 9,7% nei primi nove mesi del 2021 nella Grande distribuzione, secondo l’analisi Coldiretti su dati Iri.Un importante contributo all’economia e all’occupazione dell’intero Paese, considerato che il settore – conclude Coldiretti – offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone dalla vigna alla tavola.

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