“Mi piacerebbe concludere questa edizione di Cibus ribadendo il concetto che poco fa espresso il ministro Giorgetti e cioè che chi costruisce ricchezza siamo noi imprenditori. Una considerazione che per molti può essere scontata ma che in Italia non lo è e sono doppiamente soddisfatto di questa considerazione perché a farla è il rappresentante del Mise, il ministero che rappresenta più di ogni altro la casa di noi industriali” ha detto il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, concludendo l’evento del World Food Research and Innovation Forum “Le sfide delle transizioni climatiche, digitali, sociali, le risorse finanziarie previste: l’impatto per le imprese” che si è tenuto oggi, nella giornata finale di Cibus.
“La ricchezza di cui parla il ministro Giorgetti è quella creata dal know how dei nostri imprenditori e dai nostri prodotti: eccellenze riconosciute e acquistate in tutto il mondo e che contribuiscono per quasi il 9% al PIL nazionale” ha detto Vacondio, che ha aggiunto “Cibus rappresenta la testimonianza di questi risultati straordinari e soprattutto questa edizione è stata un banco di prova che, mi sento di dire, abbiamo superato ampiamente, soprattutto qualitativamente”.
“È chiaro che, essendo l’alimentare il primo settore manifatturiero del Paese, deve contribuire alle grandi sfide del pianeta e la sostenibilità è certamente una di queste. Ma è altrettanto importante che accanto a quella ambientale, ci sia sostenibilità sociale ed economica: la prima, infatti, ha un costo e dobbiamo dirlo. Siamo tutti dalla parte della sostenibilità ambientale ma dobbiamo essere disposti a pagarne il prezzo. Occorrono tempo e risorse economiche per creare filiere sostenibili che possano rimanere al tempo stesso competitive” ha concluso Vacondio.