A livello globale, il 70% dei bambini costretti al lavoro minorile è sfruttato in agricoltura.
A ricordarlo è la Fao che, nella Giornata mondiale contro il lavoro minorile che si celebra il 12 giugno, punta l’attenzione sulla tecnologia innovativa blockchain per il monitoraggio e la prevenzione.
Un recente rapporto congiunto dell’Organizzazione internazionale del lavoro e dell’Unicef mostra come nel 2021 ben 160 milioni di bambini in tutto il mondo erano coinvolti nel lavoro minorile, di cui 86,6 milioni in Africa subsahariana, spiega la Fao.
Spinto dalla povertà, il lavoro minorile è tre volte più diffuso nell’agricoltura e nella pesca rispetto ad altri lavori tipici delle aree urbane. Per questo l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura sta intensificando il suo lavoro per eliminare il lavoro minorile in settori chiave tra cui cacao, cotone, caffè.
“Il lavoro minorile viola i diritti dei bambini; mettendo in pericolo la salute e l’istruzione dei giovani“, spiega Máximo Torero, capo economista della Fao. L’eliminazione del lavoro minorile entro il 2025 è anche uno tra gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Tante le iniziative in cui la Fao si è impegnata. L’ultima, insieme alla Wageningen University and Research, è la pubblicazione di un documento che esplora la potenziale applicazione di tecnologie innovative, in particolare blockchain e Geographic Information Systems per migliorare la raccolta dei dati e la stima del rischio del lavoro minorile nel settore del cacao nel Ghana.
La Fao, oltre ad aver istituito il Fondo per la prevenzione del lavoro minorile in agricoltura, collaborerà a una nuova iniziativa dell’Unione Europea da 10 milioni di euro per affrontare le cause profonde del lavoro minorile nelle catene del valore del caffè in Uganda, Honduras e Vietnam. Mentre con il progetto Clear Cotton, in collaborazione con l’Unione Europea e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha affrontato il lavoro minorile nelle catene del cotone in Burkina Faso, Mali e Pakistan.