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Export agrumi e uva da tavola verso Paesi terzi. Vicino il termine per l’adesione
di Angela Sciortino

(di Angela Sciortino) Ci sono due date che le aziende interessate all’ export nei Paesi terzi dovranno ricordare. Il 15 marzo e il 15 aprile. Entro il 15 marzo le aziende produttrici che commercializzano direttamente e gli operatori commerciali dovranno manifestare l’interesse a operare in Canada e Uruguay per l‘uva da tavola e in Cina per gli agrumi. A distanza di un mese, e quindi al 15 aprile, invece, e fissato il termine per le operazioni preliminari alla commercializzazione degli agrumi in Brasile. Nel caso dell’uva da tavola si fa riferimento alla campagna commerciale 2018, per gli agrumi, invece, il riferimento e alla campagna 2018-2019.

Per l’uva da tavola destinata all’ export verso il Canada il protocollo prevede che nelle aziende produttrici la difesa fitosanitaria venga effettuata secondo quanto previsto dal disciplinare regionale di produzione integrata e che, sotto la sorveglianza del Servizio Fitosanitario Regionale, in esse, non oltre il 15 aprile dell’anno in corso, dovranno essere avviati i controlli fitosanitari per verificare la presenza dei parassiti da quarantena del Canada. La lavorazione del prodotto dovrà essere eseguita esclusivamente in magazzino, come prevede il sistema di controllo approvato dalle Autorità canadesi, e il personale addetto alla raccolta e la lavorazione deve essere appositamente formati.

Nel caso dell’ export degli agrumi verso il Brasile, entro il prossimo 15 aprile, le aziende esportatrici, sotto la sorveglianza del Servizio Fitosanitario Regionale e con il proprio personale tecnico, dovranno avviare negli appezzamenti la cui produzione è destinata all’esportazione, i necessari controlli fitosanitari che avranno lo scopo di verificare la presenza dei parassiti indicati dalla normativa fitosanitaria del Brasile (un estratto è disponibile sul sito web del dipartimento dell’Agricoltura).

Complicata anche l’organizzazione nel caso dell’esportazione verso la Cina con la quale protocollo fitosanitario con prevede che gli esportatori che aderiscono al programma, e le relative aziende di produzione, siano registrate al servizio fitosanitario e i dati identificativi trasmessi alle Autorità cinesi, inoltre è necessario che operino all’interno di un valido sistema di tracciabilità. Oltre all’inserimento dei dati identificativi nell’apposita scheda di registrazione, il protocollo prevede che gli interventi di difesa vengano effettuati secondo quanto previsto dal disciplinare regionale di produzione integrata. Le aziende esportatrici, sotto la sorveglianza del Servizio Fitosanitario Regionale e con il proprio personale tecnico, dovranno condurre i necessari controlli fitosanitari che avranno lo scopo di verificare la presenza dei parassiti, compresi nella lista degli organismi da quarantena della Repubblica Popolare Cinese. Il Servizio Fitosanitario regionale tiene a precisare che le aziende dovranno avviare il monitoraggio dei predetti parassiti non oltre il 15 aprile 2018, anche con l’ausilio di trappole, nelle unità di produzione il cui prodotto è destinato all’esportazione, utilizzando le schede pubblicate sulla pagina web del Servizio Fitosanitario.

I dettagli tecnici e le schede distinte per prodotto e per paese di destinazione sono disponibili sul sito del Servizio Fitosanitario Regionale che rimane disponibile per qualsiasi chiarimento e/o approfondimento da richiedere ai dirigenti: Rosario D’Anna, in servizio presso il Servizio Fitosanitario Regionale, e-mail: rdanna@regione.sicilia.it, tel. 0917076140 095894538, e Filadelfo Conti, in servizio presso l’Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale, e-mail: fconti@regione.sicilia.it, tel. 095894538.

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