E vissero tutti felici e contenti. E’ terminata con un lieto fine la tortuosa vicenda dei dipendenti Esa che, da ben dodici anni, aspettavano il riconoscimento del contratto regionale. Una lunga vicenda, quella dell’Ente sviluppo agricolo, incagliata tra due step fondamentali: l’adeguamento giuridico e quello economico dei lavoratori.
La vicenda ha radici più profonde e, riavvolgendo il nastro, prende avvio circa ventiquattro anni fa con la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10, all’interno della quale veniva stabilito che i dipendenti della Regione e gli enti sottoposti a vigilanza costituivano un unico comparto di contrattazione. Dunque anche per l’Esa doveva essere applicato il contratto dei regionali. Bisognerà poi aspettare fino al 2012 perché l’ente approvasse il regolamento, che stabilisse funzioni e organizzazione. La fase successiva però non fu mai attuata. Entro sessanta giorni dalla sua entrata in vigore, il regolamento sarebbe dovuto essere applicato a tutto il personale dell’ente, garantendo il medesimo trattamento giuridico ed economico agli altri impiegati dell’amministrazione regionale. Da qui il buio. Per trovare nuove e definitive risposte bisogna giungere a oggi.
“L’operazione è stata fatta con due delibere ed è stata condivisa con l’assessore Sammartino che ha creduto e insistito affinché si riuscisse a ottenere questo obiettivo, mai raggiunto in dodici anni“. A dichiararlo è stato Carlo Domenico Turriciano. A un anno dalla sua nomina a commissario straordinario dell’Esa adesso i dipendenti dell’Ente sviluppo agricolo vedranno il loro contratto adeguato ai loro pari.
“Dal 2012, ai dipendenti Esa, che avevano un contratto nazionale, non si è applicato più alcun miglioramento. Nell’attesa che – ha dichiarato Turriciano – la vicenda si trasformasse, sono stati fatti diversi tentativi. Le qualifiche degli impiegati dell’Esa non corrispondevano, dal punto di vista giuridico, a quelle agli altri dipendenti della Regione Siciliana. Dopo il primo passaggio giuridico è stato portato a termine quello economico. Due diversi trattamenti attesi da dodici anni“.
Si è dunque chiusa così la vertenza decennale dei dipendenti dell’Ente sviluppo agricolo, che al netto del nuovo adeguamento potrà anche gestire al meglio le nuove competenze e le risorse assegnate con l’ultima legge finanziaria, che dovrebbero essere rivolte a migliorare le strade rurali, a regimentare le acque e alla pulizia dei torrenti.
“Adesso – conclude il commissario straordinario – verrà data agli impiegati anche la parte economica che gli spettava e che non hanno avuto perché il contratto era bloccato. Possiamo finalmente dire che questo momento ci sarà e che daremo dignità al personale“. Si tratta di circa 250 unità di cui un’ampia fetta “è già in pensione e quindi anche le pensioni verranno adeguate“.
Fabiana Mascolino