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“Edits”, la sfida di Instagram a CapCut è realtà: Meta si dà al montaggio video (ma l’originalità è tutta da verificare)
di Alexsandra Taormina

Alla fine è successo: Meta ha deciso che era arrivato il momento di sfidare apertamente CapCut, l’app di editing video targata ByteDance (la mamma di TikTok), che negli ultimi mesi ha letteralmente dominato la scena social. Così, dopo una gestazione più lunga del previsto – si sa, dalle parti di Menlo Park amano farsi desiderare – arriva ufficialmente “Edits”, la nuova applicazione gratuita per il montaggio video targata Instagram, disponibile sia per Android sia per iOS.

Adam Mosseri, capo supremo di Instagram e teorico della filosofia del “se non puoi batterli, copiali meglio”, ha apertamente ammesso l’ambizione: Edits vuole essere una risposta diretta a CapCut. Però con qualche chicca in più per content creator esigenti e professionisti del social – diciamo quelli che non si limitano a un balletto davanti allo specchio o al classico trend virale da due giorni di vita.

Cosa ci promette Meta questa volta, oltre ai soliti bug di gioventù?

Intanto, alcune funzionalità che, in teoria, dovrebbero superare CapCut in versatilità. Tra queste: esportazione video senza watermark (addio logo invadente), gestione centralizzata di bozze e video, e possibilità di catturare clip fino a 10 minuti per editing immediato. Niente male per un’app che nasce con lo scopo esplicito di velocizzare e semplificare la vita ai creator.

In più, Edits punta forte sull’intelligenza artificiale: se odiate passare ore a ritagliare sfondi o se non avete voglia di animare manualmente delle immagini statiche, ora ci pensa l’IA. Bastano pochi tocchi per avere green screen, animazioni o effetti speciali che una volta avrebbero richiesto almeno un corso accelerato su Premiere.

A disposizione anche una gamma completa di filtri, font, adesivi e un sistema per la generazione automatica di sottotitoli. Insomma, pare davvero che Instagram abbia fatto bene i compiti stavolta. Ma c’è da dire che CapCut aveva già praticamente tutto questo e forse anche qualcosa di più.

Interessante, però, la scelta di Meta di inserire una dashboard con insight e statistiche avanzate, pensata per permettere ai creator di analizzare con maggiore consapevolezza la performance dei propri Reel. Edits consente, infatti, di monitorare in tempo reale interazioni e gradimento, distinguendo follower e non-follower (ottimo per capire a chi proprio non andate giù), percentuali di abbandono e altri dati preziosi per affinare le vostre future strategie creative.

Meta, però, ha dovuto metterci qualcosa di distintivo, e allora via libera alla risoluzione 4K senza watermark, un piccolo affronto alla concorrenza diretta. La libertà di caricare le creazioni non solo sui social di Zuckerberg ma anche ovunque vogliate – sì, anche su TikTok, ironia della sorte – aggiunge quel pizzico di flessibilità in più che non guasta mai.

Sul fronte usabilità, Edits è decisamente intuitiva: l’interfacagrafica sembra pescare a piene mani dalla semplicità di Instagram Stories, con la solita sequenza di icone per audio, testo, voiceover, sottotitoli e overlay, tutto rigorosamente ottimizzato per smartphone.

L’unico vero dubbio che resta è se questo nuovo giocattolino di Zuckerberg riuscirà a scalzare CapCut dal cuore (e dagli smartphone) degli utenti. Meta arriva con ritardo e con un prodotto simile, quasi speculare, ma punta sul brand Instagram e sulla comodità di un ecosistema già integrato.

Certo è che, dopo Threads – ricordate il flop? – Meta deve dimostrare di non aver perso il suo smalto. E, per una volta, forse Edits potrebbe davvero rappresentare una svolta interessante. Sempre che non si riveli l’ennesimo tentativo di rincorrere chi è già lontano.

Che dire: buona fortuna, Adam. E buon editing a tutti.

 

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