(di Angela Sciortino) La risposta alla globalizzazione che tanti danni ha provocato alle economie reali basate su numerose aziende micro, piccole e medie come l’agricoltura siciliana e italiana, non è l’autarchia e il protezionismo, così come pensano in molti, ma potrebbe essere la più attuale economia circolare. Non compromette le relazioni economiche e politiche internazionali e allo stesso tempo non mortifica le tante piccole aziende che costituiscono il tessuto produttivo italiano e si basa su etica e rispetto delle risorse naturali.
L’applicazione di questo modello economico è facilmente applicabile all’agroalimentare e ha una forte valenza etica tanto che spesso riesce ad avere anche una valenza in termini di inclusione sociale.
Una riflessione a tutto campo e un approfondimento su come le comunità possono rispondere agli effetti devastanti della globalizzazione verrà fatto nelle “Giornate europee dell’economia sociale e solidale”. Una tre giorni che si svolgerà a Palermo dal 9 all’11 novembre alla Fiera del Mediterraneo. Nella tre giorni (qui il programma) organizzata dal Comitato “Fa’ la cosa giusta” a cui aderiscono Addio Pizzo, Arci Sicilia, Associazione per la pace e lo sviluppo nel Mediterraneo, Banca Etica, Best Up, CO.P.E., Centro di Documentazione Giuseppe Impastato, Fisac CGIL, Giovanni Abbagnato, Leontine Regine, Lavoro e non solo, Liberambiente, Libera Terra del Mediterraneo, Liotro, Siqillyah, Solidaria e Rete Fattorie Sociali Sicilia, si parlerà di corretta alimentazione e ingredienti territoriali, di inquinamento marino a causa della plastica, di agricoltura bio e sociale, finalizzata a recupero, reinserimento e sostegno di individui svantaggiati o a rischio emarginazione sociale.
Ma soprattutto ci saranno le esperienze raccontate dai protagonisti e l’approfondimento di analoghe soluzioni adottate in altri contesti nazionali europei. Un focus sarà dedicato al nuovo regolamento europeo sulle produzioni biologiche e sulla “piccola agricoltura contadina”. Lo scopo dell’incontro tra Regioni, Sindaci, e Associazioni ha l’obiettivo di promuovere in Sicilia una nuova legge per riconoscere l’esistenza delle piccole aziende contadine, definire cos’è l’agricoltura contadina, descrivere e regolare le attività possibili per i piccoli contadini, semplificandone gli adempimenti burocratici.
«Le giornate di Palermo – spiegano gli organizzatori – costituiscono un’opportunità per restituire al Mediterraneo la sua centralità nella Comunità Europea: un ruolo che investe particolarmente la Sicilia e la sua “capitale” Palermo. Un baricentro in cui convergono storicamente un’antica attitudine alla convivialità delle civiltà dei popoli, ma anche una potenzialità nel costruire sistemi socio – economici ecologicamente sostenibili e solidali. Una comunanza di pratiche e reti d’impresa, amministrazioni locali virtuose, centri di ricerca ed università, capacità umane e risorse storico- artistiche delle geografie dei territori isolani si confronteranno con un orizzonte nazionale ed europeo all’interno di laboratori e seminari di studio per immaginare la “casa comune”». Nelle tre giornate si vedrà all’opera un nuovo paradigma trasformativo che mira a generare valore condiviso. Che può essere messo in atto, però, solo grazie a una rete di relazioni e interrelazioni che propongono concretamente una nuova e “altra” economia, basata su valori d’uso, ambientali e sociali, in sostituzione del valore di mercato.