È tornato a correre, dopo la lieve flessione registrata nel 2020, l’export dei formaggi italiani. Nel primo semestre del 2021 – secondo i dati Ismea ‘diffusi alla seconda giornata di ‘Cheese’ a Bra (Cuneo) – l’incremento è stato dell’11% in volumi e del 13% in valore, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A favorire il rimbalzo, sottolinea l’Ismea sulla base degli ultimi dati del commercio estero dell’Istat, è stata la ripresa dei consumi fuori casa nei principali Paesi clienti, dopo l’allentamento delle misure restrittive per la pandemia Covid e, per quanto riguarda gli Stati Uniti, la rimozione dei dazi che da ottobre del 2019 a febbraio 2021 hanno gravato sui formaggi diretti verso il mercato Usa.
Su mercato italiano, al contrario, nei primi 6 mesi del 2021 gli acquisti di prodotti lattiero caseari hanno registrato una generale flessione rispetto ai valori record del 2020, mantenendosi comunque al di sopra dei livelli pre-pandemici. La contrazione dei consumi nel 2021 evidenziata dal panel famiglie Ismea-Nielsen, è stata del 4,2% in volume, dopo il picco del +10% del 2020, per effetto del lockdown. Il confronto con l’epoca pre-pandemica evidenzia tuttavia un netto miglioramento degli acquisti della categoria nel 2021: +6,7% i volumi, rispetto al 2019.
I formaggi freschi ( soprattutto mozzarelle) hanno limitato la flessione, rispetto al 2020 a -3,9% , mantenendo un differenziale con il 2011 di +11%. Tra i dop la Mozzarella di bufala e il Montasio sono ulteriormente cresciuti dopo le ottime performance del 2020 (rispettivamente +2,4% e +11%).