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È davvero buono il grano duro siciliano? Il Consorzio Ballatore dice di sì | Video
di Angela Sciortino

(di Redazione) Dopo la pausa estiva torniamo con il nostro appuntamento settimanale “Dieci minuti con…” destinato ad approfondire temi che riguardano l’agricoltura e il mondo rurale siciliano.

Questa volta parliamo di grano duro, della sua qualità sanitaria, tecnologica e merceologica. E lo facciamo con Giuseppe Russo, ricercatore presso il Consorzio di ricerca intitolato a Giampietro Ballatore.

L’annata che si è chiusa con la trebbiatura estiva è stata migliore rispetto alla precedente sia dal punto di vista delle rese che del peso ettolitrico (parametro che interessa tanto i mugnai perché si traduce in una migliore resa in semola e farina), ma ha deluso dal punto di vista del contenuto proteico che, com’è noto, interessa molto l’industria della pasta.

Rimane ferma, comunque, una caratteristica sanitaria importante: il grano siciliano è il migliore perché contiene pochissima umidità che lo preserva dallo sviluppo delle muffe che producono le micotossine pericolose per la salute umana.

Buona visione.

 

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