(di Redazione) In otto casi su dieci i prodotti Dop e Igp italiani nascono sul territorio di comuni con meno di 5 mila abitanti. Tra le regioni del Sud la Sicilia conquista il primo posto per il maggior numero di prodotti a marchio territoriale Dop e Igp che nascono nei piccoli comuni. Due le specialità che rappresentano il risultato esclusivo di queste piccole realtà, di cui hanno ereditato anche il nome geografico: la pesca di Bivona e il salame Sant’Angelo.
Il dato emerge dall’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato dalla Coldiretti a Roma a Palazzo Rospigliosi in occasione dell’apertura dell’”Anno nazionale del cibo italiano nel mondo” per raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, che potrà ora essere finalmente valorizzato e promosso grazie alla nuova legge n.158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni.
I 206 comuni sotto i cinquemila abitanti, spiega la Coldiretti, rappresentano in Sicilia una rete diffusa che copre oltre il 33% del territorio, con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici.
«I piccoli comuni – commenta il presidente regionale Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri – rappresentano opportunità straordinarie per far conoscere il paniere di specialità di cui sono ricche. Si caratterizzano per il basso costo della vita, l’aria pura e le varie opportunità di crescita che derivano proprio dall’agricoltura ma a cui si contrappone la cronica carenza infrastrutturale».