(di Angela Sciortino) Cambiamenti in vista per i vini a Doc Pantelleria. Cambiamenti che già prima di essere discussi nelle sedi proprie, ovvero l’assemblea dei soci del Consorzio di tutela che con 325 viticoltori e 8 cantine associate rappresenta l’85% della produzione Doc dell’isola, hanno suscitato equivoci e allarmi ingiustificati.
Secondo la governance del Consorzio di Tutela, si tratta di modifiche alle regole produttive che serviranno a sostenere le sfide di un mercato globale, in cui quella dei vini dolci costituisce una nicchia.
Ben consapevoli che occorre guardare al futuro e alla costruzione di nuove opportunità per far conoscere la Doc Pantelleria, la viticoltura eroica e l’alberello pantesco patrimonio dell’Umanità, il Cda del Consorzio di tutela ha individuato alcune innovazioni da introdurre nel disciplinare di produzione della Doc Pantelleria che verranno proposte alla prossima assemblea dei soci e saranno valutate secondo i principi di democraticità e rappresentatività previsti per legge.
Tra le proposte di modifica del disciplinare la possibilità (non l’obbligatorietà) di usare, in aggiunta alla denominazione “Pantelleria”, anche la unità geografica più ampia “Sicilia” così come prevede il disciplinare della Doc Sicilia.
«Questa proposta di modifica – spiega il presidente del Consorzio Tutela Vini Pantelleria Doc, Benedetto Renda – ha fondamentalmente lo scopo di incrementare il livello di tutela della denominazione “Pantelleria” avvalendosi dei servizi di vigilanza effettuati dal Consorzio Doc Sicilia che ha avuto il riconoscimento “erga omnes” e che quindi è investito di ampi poteri di controllo; grazie alla sinergia con il Consorzio Doc Sicilia, la vigilanza comporterà minori costi per la Doc Pantelleria».
Ma secondo Renda c’è un altro vantaggio: «I vini “Pantelleria Doc” con la menzione Sicilia potranno usufruire dei vantaggi del massiccio piano di attività promozionali organizzate dal Consorzio Doc Sicilia, in Italia e all’estero, con campagne pubblicitarie, campagne social, incoming di giornalisti, eventi e fiere».
La possibilità e non obbligatorietà di inserire la menzione Sicilia senza modificare la denominazione che rimarrebbe Pantelleria Doc, è certamente quella che ha allarmato molti produttori tanto da rendere necessario un chiarimento, a quanto pare ben riuscito, con i vertici dell’amministrazione comunale. Non sarà stato difficile fare ammettere che che il brand “Sicilia” nel mondo, è ben più conosciuto di quello di “Pantelleria” e che la sua indicazione in etichetta potrà aiutare molti consumatori a meglio comprendere l’origine dei vini di Pantelleria e a valutarne la scelta di acquisto.
Del resto, proprio per questo motivo, molte altre Doc territoriali hanno già modificato il proprio disciplinare prevedendo la possibilità di inserire la menzione Sicilia. Lo ha già deciso Vittoria, Menfi, Contea Sclafani, Contessa Entellina, Noto, Eloro, presto lo farà Alcamo e lo ha fatto anche la Docg Cerasuolo di Vittoria.
Un’altra importante modifica che l’Assemblea dei soci del Consorzio di Tutela sarà chiamata a votare, è l’utilizzo della menzione “Zibibbo” nella tipologia “Pantelleria Bianco Doc” (il bianco secco, per intenderci), cosa che ad oggi non è prevista.