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Disco verde al Distretto siciliano della Frutta Secca
di redazione siciliarurale

L’Università degli Studi di Palermo coordinerà il nuovo Distretto Produttivo della Frutta Secca di Sicilia, che coinvolge 100 imprese del settore.

Il Decreto di istituzione è stato consegnato dall’Assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Mimmo Turano al Rappresentante legale prof. Francesco Sottile del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo. La nuova struttura di aggregazione mira a rafforzare un sistema produttivo regionale di eccellenza attraverso la condivisione di obiettivi da parte di imprese con elevata specializzazione produttiva.

Abbiamo raccolto la spontanea iniziativa delle imprese – dichiara Sottile- E insieme a loro abbiamo lavorato per costruire una rete tanto ampia e diversificata quanto solida e coesa, composta da imprese che credono fortemente nella necessità di fare aggregazione per concentrare iniziative di ogni genere che mettano insieme gli interessi del mondo della frutta secca”. Si concretizza quindi un impegno di dialogo e condivisione che vede imprenditrici e imprenditori impegnati nel settore della frutta secca compiere uno sforzo significativo per dimostrare la volontà di costruire strumenti di reciprocità che si propongono a vantaggio dell’intera filiera. L’analisi dei fabbisogni della filiera è certamente ambiziosa ma racchiude in sé un potenziale straordinario che permetterà al comparto di consolidare un ruolo di prestigio nel Bacino del Mediterraneo e a livello globale. “Per l’Ateneo di Palermo è motivo di orgoglio essere stati individuati come soggetto promotore e di coordinamento che permetterà, insieme ai Colleghi dell’Università di Catania, di mantenere alto il profilo della ricerca scientifica a supporto di importanti iniziative di ricerca e sviluppo”. – ha aggiunto Sottile.

Al progetto hanno aderito 100 aziende della frutta secca regionale, con una forte prevalenza del settore primario ma con il coinvolgimento importante di imprese della logistica, della commercializzazione e dei servizi.

Le aziende coinvolte nel nuovo distretto valgono 250 milioni di euro di fatturato complessivo, di cui più del 20 % proveniente da esportazione di materia prima e di prodotto trasformato. Il Distretto è rivolto ai settori trainanti del comparto: mandorlo, pistacchio, nocciolo, carrubo, rappresentano specie che giocano un ruolo rilevante nel sistema agroalimentare dell’Isola e adesso sono riunite all’interno di uno straordinario strumento di aggregazione e sviluppo. Decine di migliaia di ettari di impianti, tradizionali ed innovativi, che garantiscono produzioni eccellenti a vantaggio di un sistema di lavorazione e trasformazione che hanno reso la Sicilia un punto di riferimento nel mondo._

La gestione delle attività è stata affidata all’associazione di imprese “Innova”, a partire dai soggetti proponenti da cui nasce e si sviluppa l’intera iniziativa: Bongiovanni srl, Fratelli Caprino srl, Az. Brugaletta Massimiliano, La Mandorla società cooperativa agricola, Antichi sapori dell’Etna srl, Studio Vitale srl, insieme all’Università di Catania e all’Università di Palermo, quest’ultima con ruolo di coordinamento. L’aggregazione di queste realtà coinvolge tutte le fasi della filiera produttiva, dagli aspetti vivaistici e della coltivazione in pieno campo fino a tutte le lavorazioni e trasformazioni post-raccolta. La forte prevalenza di imprese impegnate in regime di coltivazione biologica sottolinea il maggiore impegno nel campo della sostenibilità che, in ottica di bioeconomia, agisce anche nel riuso dei sottoprodotti. _

Al nuovo soggetto aderiscono anche alcune realtà già esistenti in Sicilia: AProMaS (Associazione Produttori Mandorla di Sicilia), un marchio collettivo certificato con attività dell’Istituto Regionale Vite e Olivo della Regione Siciliana, le aziende della Cooperativa Smeraldo ampiamente legate alla DOP Pistacchio verde di Bronte, il Consorzio di Tutela del Pistacchio verde di Bronte e il Consorzio della Mandorla di Avola._

 

 

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