Sicilia Rurale

Di Mauro: “Chiesti altri trentacinque milioni contro la crisi idrica”

L’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro è intervenuto oggi in videoconferenza con la Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità. Tra i temi principali crisi idrica, dissalatori e piano rifiuti.  

CRISI IDRICA

Per contrastare l’emergenza idricaabbiamo avuto un finanziamento di 20 milioni di euro dallo Stato, mentre la Regione ha stanziato 8,5 milioni. Questi fondi sono serviti a coprire la rigenerazione di pozzi e autobotti; ieri con il presidente Schifani abbiamo chiesto un’anticipazione di 35 milioni per adempiere a una serie di sollecitazioni emergenziali“.

Sui dissalatorisiamo finalmente a una soluzione con impianti nelle aree di Gela, Trapani e Porto Empedocle: non vorremmo trovarci la prossima estate in grave pericolo“.

Sul fronte digheil problema principale è il rischio sismico: abbiamo realizzato una serie di progetti da 6 milioni di euro circa, più altri con un finanziamento Fsc da 139 milioni, con l’obiettivo di completarli nel minor tempo possibile. Contro l’assenza di pioggia a ottobre stiamo lavorando per interventi immediati“.

RIFIUTI

Sulla discarica di Sciacca è stato fatto l’appalto, a Palermo il progetto è già redatto e attendiamo il finanziamento da 6,8 miliardi del Fondo sviluppo e coesione e l’ok della Corte dei conti, a Trapani i lavori saranno conclusi entro l’anno: con questi interventi la Sicilia occidentale sarà a posto per quanto riguarda le discariche, mentre in quella orientale le opere saranno tutte inserite nei finanziamenti del Fondo sviluppo e coesione“.

Da quando ci siamo insediati abbiamo cercato di acquisire tutti i punti di forza e debolezza del sistema rifiuti: il piano precedente non era stato condiviso dalla Commissione europea, quindi abbiamo attivato un’interlocuzione per conoscere meglio dati e flussi e stilare un nuovo piano. Il nostro indirizzo era realizzare una rete impiantistica che definisse un percorso definito e virtuoso. È emerso come la Sicilia orientale fosse sprovvista di discariche, mentre quella occidentale reggeva l’urto della produzione di rifiuti che in Sicilia è ascrivibile a 2,2 tonnellate, con l’incidenza della raccolta differenziata che è passata dal 44% al 54%. Nell’area occidentale della regione c’è una certa carenza solo nel territorio di Palermo, dove la realizzazione della settima vasca di Bellolampo ha dato una risposta immediata al territorio ma non basta: abbiamo previsto l’ampliamento di nuove discariche in Sicilia occidentale, dando un indirizzo specifico a Sciacca e Trapani. Abbiamo immaginato anche una modifica al sistema impiantistico dei Tmb, perché non siamo soddisfatti del lavoro prodotto. In Sicilia orientale ci siamo orientati sulla realizzazione di piattaforme finalizzate a ridurre al massimo il trattamento dei rifiuti, affinché questi confluiscano poi nei termovalorizzatori che sono la soluzione finale di questo piano“.

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