(di Redazione) Riformare la legge 157/92, la norma che in Italia regola la materia della protezione della fauna selvatica: questo l’obiettivo della Cia-Agricoltori Italiani che, dopo la presentazione a Roma del documento contenente le proposte di modifica, ha programmato per domani, venerdì 17 maggio, una mobilitazione generale regione per regione.
E così, anche la Sicilia scenderà in campo alle 9, nella sede dell’Ispettorato Provinciale Agricoltura di Siracusa (via Luigi De Caprio, 57) dove una delegazione di produttori e dirigenti Cia consegnerà la proposta di legge all’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera e dibatterà i problemi con le istituzioni locali rappresentati dal comune di Nicosia, tra i territori più danneggiati dalla presenza degli ungulati (prevalentemente cinghiali e maiali selvatici). La Cia illustrerà nel corso dell’incontro il progetto di radicale riforma della legge 157/92, che risulta essere ormai obsoleta e carente, basato su sette punti qualificanti.
La questione dei danni da fauna selvatica è diventata insostenibile pressoché su tutto il territorio italiano. La crescita dell’incidenza dei danni è esponenziale. Sul piano economico-produttivo la presenza eccessiva, soprattutto di ungulati, sta rendendo impossibile in molte aree l’attività agricola con crescenti fenomeni di abbandono e conseguenze negative sulla tenuta idrogeologica dei territori. Sul piano ecologico/ambientale crescono le alterazioni eco-sistemiche e i disequilibri tra specie. Sul piano civilistico e salutistico si diffondono malattie causate da selvatici, crescono gli episodi di incidenti stradali con numerose vittime e di aggressioni dirette anche dell’uomo.
Le attuali politiche, orientate alla mera conservazione della fauna, dimostrano la loro totale inadeguatezza a governare questi processi ed a contenere i danni in agricoltura.
«In Sicilia, le norme che prevedono gli indennizzi all’interno delle aree protette già esistono ma – sottolinea Rosa Giovanna Castagna presidente regionale di Cia Sicilia – non hanno la copertura di spesa sufficiente. Dobbiamo creare le condizioni per normalizzare il problema dell’eccessivo numero dei cinghiali, i quali non solo rappresentano un pericolo per l’uomo ma creano anche danni ingenti agli agricoltori».