Arriva la prima risposta da parte della politica regionale alle rivendicazioni del comparto agricolo siciliano che negli ultimi mesi hanno manifestato apertamente tutto il loro disagio per la situazione economica che si trovano ad affrontare a causa di diverse problematiche contingenti.
Sono 20.250.000 euro i fondi stati stanziati a favore delle imprese agricole siciliane così suddivisi: 8 milioni e 600 mila euro destinati al Dipartimento Regionale della Protezione Civile per il contrasto alla crisi idrica. Stanziati 400 mila euro per l’erogazione di contributi in favore delle imprese agricole che esercitano attività di allevamento e che praticano la transumanza intra – regionale dei bovini a copertura dei costi degli esami di laboratori e delle spese veterinarie, un milione e 250 mila euro per l’esenzione dal pagamento dei canoni di affitto delle zone demaniali utilizzate a pascolo e 10 milioni di euro per l’acquisto di foraggi da parte delle imprese zootecniche colpite in Aula è stato raddoppiato e portato all’importante cifra di 10 milioni di euro.
L’emendamento approvato è a firma del deputato regionale della Democrazia Cristiana, Ignazio Abbate, e solleva le aziende agricole dall’aver ottemperato agli obblighi contributivi per accedere ai contributi stanziati dal Governo Regionale per combattere la crisi del comparto.
E’ probabilmente il dato più significativo emerso dalla discussione in Aula di mercoledì pomeriggio perché senza di esso tutti gli aiuti sarebbero stati vani in quanto sono rarissime le aziende siciliane oggi in regola da questo punto di vista: “E’ inutile, oltre che deleterio – commenta il deputato regionale Abbate – continuare a prenderci in giro su questo aspetto. Le Aziende non sono in regola perché non hanno le risorse per farlo. Non avendo ottemperato a questi obblighi non possono ricevere gli aiuti economici e continuano ad aumentare la loro sofferenza. Un circolo vizioso che dovevamo spezzare con questo emendamento. Bisognava trovare un pizzico di coraggio ed affrontare il Governo Nazionale su questo terreno. Negli anni passati un altro disegno di legge simile è stato emanato dal Governo Regionale e non impugnato dal Consiglio dei Ministri ed quindi è stato attuato. Non capisco perché ci saremmo dovuti fermare per paura di vederci impugnare questo emendamento. Con l’approvazione di questo emendamento, nella peggiore delle ipotesi, avremo aperto un tavolo di discussione con il Governo Nazionale sullo stato di crisi della nostra agricoltura. Qualora non venisse impugnato diventerebbe norma e potrebbe essere utilizzato in Sicilia e diventare giurisprudenza per le altre Regioni.
“Ho invitato i miei colleghi onorevoli – continua Abbate – a non avere paura del confronto con il Governo Nazionale perché se non lo avessimo fatto oggi, in pratica, non avremmo portato a termine nulla. Oggi in Sicilia le aziende che sono in regola con i contributi sono pochissime, la stragrande maggioranza non ha potuto prendere nessun tipo di aiuto stanziato dalla Regione perché non in regola con gli obblighi contributivi. Un dato che in pratica ha inficiato tutti gli sforzi fatti nel trovare i fondi necessari a stanziare gli aiuti. Ritengo che questo emendamento sia la parte più importante di tutta la manovra di aiuti approvata ieri in Aula perché senza di esso avremmo reso vani gli ennesimi fondi stanziati per il comparto. Eravamo davanti a un bivio: affrontare il Governo Nazionale o dire alle aziende siciliane che i contributi stanziati non li avrebbero mai potuti prendere. Abbiamo per fortuna scelto la prima strada”.
“Ritengo che queste siano risposte importanti da parte della politica regionale. E tra l’altro non sono le uniche visto che abbiamo già messo a disposizione decine e decine di milioni di euro nei mesi passati per combattere il caro energetico e per la crisi dell’approvvigionamento di materie prime dovuta al conflitto ucraino anche se sappiamo che, tantissime aziende non hanno potuto usufruire di questi aiuti perché in possesso della regolarità contributiva (Durc). Sono aiuti concreti che possono certamente alleviare le sofferenze di un comparto che è trainante per l’economia isolana”, aggiunge Abbate.
Alle proteste eclatanti, agli attestati di solidarietà mostrati agli agricoltori da diversi esponenti politici che si sono però rivelati solamente di circostanza, abbiamo preferito il lavoro silenzioso, dietro le quinte, lontano dalle luci dei riflettori. Ci siamo seduti con gli interlocutori giusti e abbiamo elaborato una prima serie di iniziative cui ne faranno seguito altre nei prossimi mesi. Voglio ringraziare i miei colleghi di partito, l’unico gruppo sempre presente ad ogni provvedimento riguardante l’agricoltura”, conclude il deputato regionale.