L’agricoltura siciliana è in continua evoluzione, con il suo clima vario in uno spazio concluso come quello di un’isola ha la possibilità di soddisfare a pieno le richieste del mercato. Ciò ha permesso di sperimentare sullo stesso territorio un numero ampio di coltivazioni.
La presenza di micro-ecosistemi oggi da? vita a un fenomeno quasi unico, possiamo assaggiare le mele e l’avocado che si coltivano nel Trapanese, i funghi cardoncelli del Catanese, il mango della zona di Messina. Ancora, lo zafferano a pochi passi dal cuore dell’antica Mitistrato nella provincia di Caltanissetta, per poi arrivare alla canapa, che torna in Sicilia all’interno di un interessante progetto di filiera.
Da secoli, infatti, la Sicilia rappresenta un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per le coltivazioni. La sfida che i giovani agricoltori siciliani si trovano di fronte e? prima di tutto quella del cambiamento climatico, che da un lato spinge ad adottare tecniche di risparmio idrico e di intelligenza artificiale applicata alle coltivazioni, ma anche la selezione di varieta? piu? resilienti di altre. L’uso di tecniche innovative e macchinari di precisione a gestione satellitare, accanto alla reintroduzione di varietà antiche di coltivazione fanno si che nel territorio siciliano possano crescere frutti di ogni tipo e gusto.
Dall’olio di oliva da cultivar Biancolilla, Cerasuola e Nocellara del Belice, ai legumi e arnie di Api Nere Sicule c’è l’imbarazzo della scelta. A Petralia Sottana si produce un millefiori con eucalipto, aneto, sulla e, come monoflora, mentre con le arnie si possono intercettare le fioriture di agrumi e castagno.
Proprio il multitasking è una visione dell’agricoltura che è alla base dell’imprenditoria di giovane menti che si approcciano a questo mondo. Mirko, enologo, decide di concentrarsi sull’olio extravergine d’oliva di Nocellara del Belice, possiede anche 5 ettari di uliveto, un pistacchieto e una coltivazione di mango.
L’esperimento di Maruzza è stato quello di voler avviare un ramo aziendale dedicato ai frutti tropicali, mango e avocado. Il mango è oggi coltivato sotto serra mentre l’avocado in pieno campo, entrambi in regime biologico. Con una produzione di circa 8 mila chilogrammi l’anno di mango, esporta il suo frutto tropicale in tutto il Nord Italia e in Francia e le richieste sono sempre più in aumento. Viene coltivato in diverse varieta? per garantire la continuita? del calendario di maturazione e raccolta, che si protrae cosi? dal mese di agosto sino a fine novembre.
Storie di coraggio, di intraprendenza, di capacita? di guardare oltre, per giovani imprenditori che conservano nel loro dna lo spirito dei naviganti che si spingono verso nuovi lidi. La diversificazione dei prodotti in un territorio come il nostro, punta a rafforzare la propria presenza sul mercato, obiettivo che ad oggi risulta essere semplice. Basta costruire tutto su solide basi che ha una visione contemporanea dell’agricoltura.