“La siccità è una priorità che va affrontata non in termini di emergenza, ma con una programmazione sana, seria, concreta e costruttiva“. Lo ha affermato il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, nel corso di una nota trasmissione radiofonica dedicata al tema ‘Incubo siccità: manca l’acqua o la sprechiamo?‘.
“Quando sono stato eletto presidente della Regione Sicilia – ha aggiunto Musumeci – l’autorità di bacino non era stata ancora istituita. Questo dà l’idea di quale sia stato l’approccio nel passato con il problema acqua. Ben 18 delle 25 dighe dell’Isola non erano mai state collaudate nè liberate dai fanghi che si consolidano. Questa è in generale la situazione che ha caratterizzato la situazione delle dighe in Sicilia, ma anche in Italia, colpa anche di un certo ambientalismo fanatico“.
Musumeci ha proseguito dicendo che “vediamo l’acqua scorrere verso il mare, invece di accumularla e utilizzarla quando l’acqua manca. Riqualificare le reti idriche è una delle priorità. In passato certa politica ha preferito fare le cose per le quali si tagliava il nastro, mentre riqualificare una rete idrica non presupponeva il taglio del nastro. Questo Governo appena insediato ha istituito la cabina di regia della crisi idrica. Dire che è solo colpa del cambiamento climatico è una scusa non plausibile e credibile“.
“Bisogna cercare di capire quali sono le infrastrutture idriche necessarie dal nord al sud. Dobbiamo cominciare da 50 infrastrutture. Questo ha deciso la cabina di regia di cui faccio parte. Si tratta di infrastrutture complesse che richiedono 5 – 6 anni di tempo per essere realizzate. Stiamo individuando quali risorse individuare. Poi dobbiamo chiedere alle regioni quali sono le priorità. Serve una sensibilizzazione a livello locale. Il paradosso è che prima c’erano le risorse e non i progetti. Oggi invece mancano i progetti e non le risorse. Molte risorse messe a disposizione – ha concluso il ministro – non vengono utilizzate”.