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Coronavirus: Cia chiede all’Unione Europea ulteriori sforzi per l’agricoltura
di redazione siciliarurale

Agricoltura Ismea

Serve uno sforzo ulteriore e straordinario da parte dell’Europa per sostenere tutti i settori agricoli colpiti dagli effetti dell’emergenza Coronavirus: così Cia-Agricoltori Italiani, al termine dei Praesidia del Copa-Cogeca, dove il commissario Ue all’Agricoltura Janus Wojciechowski ha annunciato un nuovo pacchetto di misure dedicate.

Questi nuovi provvedimenti -ha spiegato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino rappresentano un primo forte riconoscimento della situazione che sta vivendo l’agricoltura europea. Ma ci aspettiamo che anche altri settori, per i quali non sono state ancora studiate misure di sostegno comunitarie, siano presi in considerazione, a partire dal florovivaismo e dagli altri comparti della zootecnia“.

Più in dettaglio, nel pacchetto annunciato da Wojciechowski, la Commissione Ue prevede misure per gli aiuti all’ammasso privato nei settori lattiero-caseario e delle carni bovine e ovicaprine, che consentirà il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato per un minimo di 2-3 mesi e un periodo massimo di 5-6 mesi e porterà a una riduzione dell’offerta disponibile sul mercato.

La Commissione introdurrà flessibilità nell’attuazione dei programmi di sostegno per vino, ortofrutta, olio d’oliva, apicoltura e per il programma “Frutta e latte nelle scuole“.

Sarà attivata una deroga eccezionale alle regole di concorrenza Ue applicabile in particolare al settore del latte, consentendo agli operatori di adottare misure di mercato di auto-programmazione.

Per lo sviluppo rurale, si propone una nuova misura, che assumerà la forma di un pagamento forfettario per gli agricoltori e per le Pmi, da finanziare con i fondi ancora disponibili a livello di Stati membri.

Insomma, un pacchetto di interventi necessari all’agricoltura, per far fronte alla situazione di estrema difficoltà causata dalla pandemia.

Inoltre, è necessario che “la Commissione intervenga anche su liquidità e strumenti finanziari – ha concluso il presidente Cia – non penalizzando troppo i Psr, che serviranno per rispondere alle sfide future”. Servirà “un’attenzione particolare a trattative commerciali e negoziati di libero scambio, per supportare l’export agroalimentare, che al momento è paralizzato“.

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