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Consorzi di bonifica, legge di riforma ferma al palo. Agricoltori e dipendenti allo stremo
di Angela Sciortino

consorzi di bonifica

(di Redazione) Reti malridotte e con ampie tratte in cemento amianto, acqua erogata solo in alcuni periodi della stagione irrigua, cosa che impedisce la coltivazione di diverse specie di ortaggi e frutta o di programmarla in funzione delle richieste di mercato e personale costretto a lunghi periodi di inattività. E in ultimo, ma non in ordine di importanza, canoni per gli agricoltori molto salati.

Gli antichi e cronici mali dei consorzi di bonifica siciliani sono ormai arcinoti. E ieri sono stati per l’ennesima volta snocciolati dagli agricoltori e dai dipendenti degli enti irrigui all’Ars, nel corso di un’audizione richiesta dal M5S.

«Il quadro che ne è venuto fuori – affermano le deputate 5 Stelle Jose Marano, Valentina Zafarana ed Angela Fotiè veramente critico. Gli agricoltori sono in ginocchio e costretti a pagare per un servizio che non è per nulla parametrato sulle loro esigenze. La riforma del settore, attesa da anni ormai non è più differibile. La si porti al più presto in aula».

«La situazione dei consorzi – aggiunge Marano – è ormai da troppo tempo al limite della realtà, e gli agricoltori non possono più pagare tutto a caro prezzo, lavorando in condizioni inaccettabili. I lavoratori sono sempre appesi ad un filo. Non possono esserci più proroghe alla riforma del settore. Sono necessarie visione e programmazione. L’agricoltura è uno dei settori più importanti della nostra isola. Le nostre eccellenze famose in tutto il mondo passano da questa gestione».

Il riferimento delle deputate pentastellate è alla proposta di legge sulla riforma dei consorzi di bonifica presentata alla stampa lo scorso 21 giugno dal governatore Nello Musumeci, approvato poco dopo dalla Giunta di Governo e di cui sul sito dell’Ars, tra i disegni di legge da sottoporre alle Commissioni di merito non c’è traccia.

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