(di Angela Sciortino) L’appuntamento è davanti alle sedi territoriali dei Consorzi di bonifica. Agrinsieme Sicilia, il coordinamento delle sigle agricole a cui aderiscono Cia, Confagricoltura Copagri e Alleanza delle Cooperative, lo ha dato per lunedì 11 novembre alle 10,30, agli agricoltori infuriati che hanno ricevuto le salatissime cartelle esattoriali dei Consorzi di Bonifica dove sono inseriti i ruoli degli ultimi quattro anni.
Perfino il presidente della Regione Nello Musumeci, qualche giorno fa prima della sonora bocciatura in aula del disegno di legge sui rifiuti, si è sbilanciato: «Bloccare i pagamenti dei ruoli del Consorzio di bonifica – ha detto – diventa una necessità non più rinviabile. Agli agricoltori non si può chiedere di tirare fuori dei quattrini per servizi mai ricevuti o dopo annate disastrose». E ha proseguito ribadendo: «Bisogna trovare una soluzione ragionevole che consenta agli agricoltori di avere un po’ di ossigeno e, al tempo stesso, garantire alle strutture consortili la prosecuzione dell’attività ordinaria».
«Valutiamo bene la sospensione dei ruoli consortili annunciata dal presidente della Regione – afferma Agrinsieme – ma per evitare che il problema si ripresenti, bisogna trovare una soluzione ragionevole e definitiva che eviti di scaricare sugli utenti il frutto di cattive gestioni e di aumenti dei ruoli fuori di ogni logica che rischiano di penalizzare le aziende agricole».
Le dichiarazioni di Musumeci, pur salutate positivamente, purtroppo non bastano. E con i piedi ben saldati per terra i vertici di Confagricoltura Ragusa, il presidente Antonino Pirrè e il direttore Giovanni Scucces, chiariscono che «limitarsi a non pagare è sbagliato. È necessario fare ricorso entro 30 giorni dalla notifica della cartella per non incorrere in ulteriori aggravi».
Ma la decisione di Agrinsieme di scendere in piazza organizzando dei sit-in davanti ad ogni sede territoriale dei due Consorzi di Bonifica siciliani, non è provocata soltanto all’emergenza cartelle. Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale della Cia e coordinatrice di Agrinsieme Sicilia, chiarisce che la manifestazione “diffusa” sul territorio serve «per ribadire le nostre proposte e chiamare il governo regionale alle proprie responsabilità in ordine alle emergenze che attanagliano il sistema consortile e le prospettive strutturali in essere».
Dopo la sospensione dei ruoli emessi dai Consorzi di Bonifica – se mai l’Ars potrà esprimersi su quel “disegno di legge agile di di poche righe, che può essere approvato in alcune settimane“, come aveva anticipato Musumeci – secondo Agrinsieme bisogna con urgenza andare oltre. «Occorre ristabilire il Governo degli agricoltori – conclude Castagna – favorendo un percorso che chiuda la vecchia gestione debitoria e consegni agli utenti agricoltori la gestione ordinaria libera da tutte le incrostazioni».
Per questo Agrinsieme Sicilia rivendica “la costituzione di un tavolo tecnico che affronti nel merito le questioni relative ai bilanci consortili e agli aumenti spropositati agevolando così tutte le decisioni utili per rinfrancare le imprese agricole da simili salassi finanziari. Contestualmente è necessario affrontare la situazione riguardante l’indebitamento visto che un mutuo va fatto per azzerare il pregresso e non per mantenere in vita il sistema attuale. Debito che, secondo le ultime stime conosciute, dovrebbe superare i 100 milioni di euro. Bisogna operare con una strategia di fondo che finalmente metta fine ad una pagina oscura della bonifica in Sicilia”.
Su questo concorda anche il presidente della Regione che, prima dello “scivolone” del suo governo sul ddl rifiuti, aveva dichiarato: «La soluzione dell’eterno problema dei Consorzi di bonifica in Sicilia sta nella legge di riforma proposta dal mio governo ed ora all’esame delle Commissioni di merito». Chissà se il più antico parlamento d’Europa sarà d’accordo.