Mentre la discussione all’Ars è in corso da alcuni mesi sul tema che riguarda la riforma dei consorzi di bonifica, il sindacato Flai Cgil Sicilia incontra i propri delegati e rappresentanti per rivendicare i propri diritti.
La legge interviene nelle competenze di tutti gli attori coinvolti (Regione, agricoltori, Consorzi, altri soggetti pubblici e privati), definendole con chiarezza e allineando la Sicilia al quadro normativo europeo e nazionale in materia. In questo modo si possono superare le criticità che si sono manifestate nell’ultimo trentennio, a partire dalla normativa del 1995 (L.R. 45) e dei tentativi di riforma avviati, ma mai giunti a completa attuazione.
Nonostante le promesse, i lavoratori non si fermano. Si è tenuto oggi presso l’Istituto Gramsci ai Cantieri culturali alla Zisa un incontro.
I consorzi sono uno strumento indispensabile nel territorio dove si sviluppa un’attività agricola di qualità. Quest’anno la rottura delle reti idriche, la discontinuità nell’erogazione e la qualità non buona delle acque hanno influenzato danneggiandole le produzioni estive.
“I consorzi di bonifica rappresentano per lo sviluppo di un’agricoltura di qualità in Sicilia uno strumento indispensabile per cui una maggiore capillarità della presenza della rete di distribuzione idrica in Sicilia unita ad una maggiore efficienza rappresentano un’opportunità di sviluppo per il settore agricolo e in generale per l’economia della nostra regione. permettendo così di mantenere delle colture molto importanti per il nostro paesaggio agrario”, afferma Salvatore La Bella docente di orticoltura e floricoltura, coordinatore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo.
“Agrumi, piante ortive, agricoltura intensiva e frutti hanno bisogno di un apporto di acqua abbastanza ingente. La risorsa idrica attraverso una razionale distribuzione costituisce un mezzo tecnico per l’agricoltore senza il quale non può riuscire a sviluppare un’attività agricola che sia di buona qualità e performante che possa essere competitiva con le agricolture di altre regioni“. Attualmente i consorzi di bonifica sono 11 con 1800 lavoratori più della metà dei quali precari e saranno ridotti a 4. Sono strutture gravate da debiti e complessivamente mal funzionanti. “Si percepisce molta preoccupazione tra il personale riguardo le future assunzioni dell’organico“, conclude il docente.
“Mancano i lavoratori. Noi riteniamo che il lavoro stabile e qualificato, nell’ambito della riorganizzazione, sia un elemento fondamentale per il buon funzionamento del sistema irriguo, servizio fondamentale per l’agricoltura”. Lo ha detto Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil Sicilia. “Non siamo contrari all’ istituzione di 4 grandi enti – ha sottolineato Russo – ma va messo a punto tutto il pezzo che riguarda il personale, va superata la precarietà e i lavoratori vanno riqualificati”.
Per l’esperto “la riforma tecnico- amministrativa- deve anche garantire forme di tutela per chi utilizza l’acqua in caso di mancata erogazione,non solo per i fornitori”. “La battaglia per la riforma dei consorzi – ha affermato il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – è battaglia che come Cgil e Flai conduciamo da tempo. Una buona riforma può essere un risultato fondamentale per il mondo dell’agricoltura, ma deve essere un risultato anche per i lavoratori, che sono andati avanti in mezzo a disagi d’ogni tipo, fino a non prendere gli stipendi per mesi. Non può sfuggire – ha rilevato Mannino – che servizi di qualità e lavoro di qualità sono due elementi di un stesso obiettivo: un sistema che consenta di decollare alla nostra agricoltura e all’occupazione “.