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Coltiviamo agricoltura sociale, concorso a premi di Confagricoltura e partner
di Angela Sciortino

agricoltura sociale

(di Redazione) Scade il prossimo 15 ottobre il bando della quarta edizione di “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, promosso da Confagricoltura, la Onlus Senior – L’Età della Saggezza e Reale Foundation, per sostenere i progetti di agricoltura sociale. È questa, ricorda Confagricoltura, una nuova forma di agricoltura sostenibile che, da Nord a Sud, viene declinata in diverse modalità e secondo le esigenze della collettività e del territorio, ma tutte con un denominatore comune: coinvolgere le fasce deboli della società all’interno di quanto stabilito dalla legge 141/2015.

L’agricoltura sociale italiana, ricorda Confagricoltura, cresce annualmente del 25%. Dà lavoro a più di 35 mila addetti, nelle quasi 4 mila aziende, con un fatturato che sfiora i 250 milioni di euro. Questa formula vincente coniuga l’agricoltura e il sociale, ed è stata capace di realizzare un nuovo, concreto strumento in grado di ridisegnare un modello di welfare sostenibile ed efficace. E lo fa in modo “integrato” a vantaggio dei soggetti più deboli: portatori di handicap, ex tossicodipendenti, detenuti e anziani.

Al bando di “Coltiviamo Agricoltura Sociale” possono partecipare imprenditori agricoli in forma singola o associata, cooperative sociali che esercitano attività agricole e che svolgono o hanno svolto attività di agricoltura sociale. I tre progetti vincitori riceveranno 40 mila euro ciascuno.

Ai tre progetti vincitori sarà inoltre assegnata una borsa di studio per la frequenza alla 5a edizione del Master di Agricoltura Sociale presso l’Università di Roma Tor Vergata. La borsa di studio potrà essere utilizzata dal vincitore stesso o da persona da lui indicata a condizione che sia direttamente collegata al progetto o all’organizzazione vincente.

I premi, il cui importo è a fondo perduto, sono finalizzati alla realizzazione di progetti che contengano significativi elementi di innovazione sia per la comunità in cui verranno realizzati sia per ciascuno degli attori coinvolti siano orientati a rispondere a bisogni/criticità ben identificati/e e adottino strategie e metodi di valutazione di impatto e di comunicazione sociale appropriati alle azioni previste.

Le proposte dovranno fare espresso riferimento ad una o al massimo due delle seguenti tipologie di beneficiari:

  • Minori e giovani in condizione di disagio sociale;
  • Anziani;
  • Disabili;
  • Immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo. Un’equilibrata presenza di genere nell’individuazione del target e nella realizzazione delle attività sarà positivamente valutata, così come la realizzazione delle attività attraverso una collaborazione con i servizi socio-sanitari e con gli enti pubblici competenti per territorio. I progetti dovranno riguardare una o più delle seguenti attività:
  • L’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità o svantaggiate e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale;
  • Le prestazioni e le attività sociali e di servizio per le comunità locali, che utilizzino le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, per sviluppare le abilità e le capacità delle persone e per favorire la loro inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana;
  • Le prestazioni e i servizi a supporto delle terapie mediche, psicologiche e riabilitative per il miglioramento delle condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive delle persone interessate, anche con l’ausilio di animali addestrati e la coltivazione delle piante;
  • L’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio mediante le fattorie sociali e didattiche per l’accoglienza e il soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.

Verranno positivamente valutati i progetti che:

  • Indicheranno strategie, attività e impegno concreto nella costruzione di reti di attori locali, a livello formale e informale, per il raggiungimento degli obiettivi di progetto ed il rafforzamento delle pratiche di agricoltura sociale;
  • Dimostreranno un forte coinvolgimento dell’impresa agricola tradizionale;
  • Prevederanno il coinvolgimento (formale e/o informale) di giovani al di sotto dei 35 anni e delle donne;
  • Dimostreranno di possedere potenziale di innovazione per il contesto in cui verranno realizzati;
  • Potranno, una volta realizzati, assumere la caratteristica di modello o pratica esemplare.

Il progetto dovrà essere realizzato entro il 31 ottobre 2020.

Ma come hanno utilizzato il premio i vincitori delle scorse edizioni? La cooperativa Barikama, (che in bambara, la lingua del Mali, significa resilienza), formata da ragazzi africani e ragazzi autistici, vincitrice della prima edizione, ha utilizzato la cifra per implementare, con l’acquisto di biciclette per effettuare le consegne, la sua attività di produzione di yogurt e ortaggi biologici. La Cooperativa Sociale Integrata ed Agricola Giuseppe Garibaldi di Roma, che riunisce giovani autistici, tra i vincitori con il progetto “Ti P’orto l’orto con l’A.P.E. che gira”, ha acquistato un’Ape Piaggio, con cui vendere in giro per Roma frutta e verdura da loro coltivata. La cooperativa sociale “Fruts di Bosc”, di Santa Maria la Longa (Udine), ha una rete di salvataggio per persone in difficoltà alle quali offre percorsi formativi o impiego nell’azienda agricola ed ha usato la vincita per l’acquisto di una trattrice con la relativa attrezzatura per la semina e la coltivazione di ortaggi sostenibili.

Ulteriori info su: www.coltiviamoagricolturasociale.it

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