“Siamo di fronte ad una scena già vista e che abbiamo portato già lo scorso anno sui tavoli istituzionali per trovare una soluzione che sembrava potersi concretizzare. Purtroppo, invece, dalla diga Trinità di Castelvetrano si continua a sversare acqua che l’invaso non può contenere per problemi di autorizzazioni. È bastata un po’ di pioggia per far innalzare il livello e costringere ad aprire le paratie per far uscire l’acqua in eccesso rispetto ai livelli consentiti. In una annata particolarmente siccitosa, come quella in corso, è un lusso che non ci si può permettere”.
A commentare è proprio Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale al fronte di ciò che sta accadendo nelle ultime ore. Per la stagione irrigua il comprensorio necessita di una fornitura totale di circa 7 milioni di metri cubi di acqua e, secondo i dati dell’1 febbraio pubblicati dall’Autorità di bacino del Distretto idrografico della Sicilia, la Trinità ne conteneva 4,37, oltre 800 mila metri cubi in meno rispetto a un anno fa.
“Avevamo avuto rassicurazioni, lo scorso anno, sul fatto che si sarebbero messe in campo soluzioni per evitare questo scempio che preoccupa, non poco, tutto il comparto agricolo della zona, migliaia di ettari di terreni che dipendono dalla fornitura della diga Trinità. Basta irrigazione di soccorso e acqua a singhiozzo, le imprese hanno bisogno di programmare soprattutto in questo periodo. Crediamo che, a poche settimane dall’avvio della stagione irrigua, sia necessario uno sforzo comune da parte di tutti gli uffici interessati e coinvolti, a Palermo come a Roma, per risolvere le problematicità di questo impianto e non lasciare a secco centinaia di aziende già alle prese con una grave crisi dettata da più fattori e che è sotto gli occhi di tutti proprio in queste settimane“, conclude Pugliesi.