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Biodiversità del Parco delle Madonie: dalla conoscenza alla valorizzazione
di Angela Sciortino

biodiversità Madonie

(di Redazione) Funghi, tartufi, olio, miele, cereali, lumache, latte e formaggi, manna e verdure spontanee. Sono tutte eccellenze madonite, espressione di una grande biodiversità, da mettere a sistema e da valorizzare evidenziandone gli aspetti culturali e salutistici. Se ne parlerà il prossimo 6 giugno al Museo F. Minà Palumbo di Castelbuono (Pa) durante il convegno su “Biodiversità del Parco: dalla conoscenza alla valorizzazione”.

L’iniziativa inserita tra quelle della “Settimana Europea dei Geoparchi” promossa dal Geopark, Parco delle Madonie e da un nutrito network di enti, comuni e associazioni del territorio, sarà dedicata alla biodiversità del Parco delle Madonie, per promuoverne la conoscenza che sia funzionale alla valorizzazione. L’Università degli Studi di Palermo in primo piano darà un contributo significativo e strategico, l’Idimed (Istituto della Dieta Mediterranea) accompagnerà questo processo con i suoi esperti e con la rete che nel tempo ha costruito sul tema “cibo e salute”.

Con la manifestazione si vuole riportare al centro dell’attenzione il territorio e le sue produzioni agroalimentari identitarie, vere e proprie risorse locali da mettere a sistema con le istituzioni e le imprese del comprensorio e con i servizi e le infrastrutture (logistica, marketing, trasformazione, cultura di riferimento, ecc.)

Nell’anno dedicato al Cibo Italiano la comunità di Castelbuono, dunque, riflette sulla ghiotta opportunità che le eccellenze enogastronomiche locali – in tutta le loro filiere, dal campo alla tavola, fino ai servizi ad esse associati – possono rappresentare per l’economia siciliana e per i giovani. La cornice di riferimento dell’evento sarà comunque lo stile di vita mediterraneo: identità gastronomica, biodiversità alimentare, sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Un ruolo di primo piano avranno i funghi, i tartufi e le verdure spontanee. Verranno discusse le strategie e le procedure utili alla certificazione e all’utilizzo dei prodotti nel comparto della gastronomia. Ma a questo deve essere associata la formazione e la qualificazione professionale per costruire un substrato organizzato e funzionale alla realizzazione di strategie integrate di sviluppo sostenibile.

Nutrita la partecipazione istituzionale. Del Parco delle Madonie saranno presenti il Commissario, Totò Caltagirone, il direttore, Peppuccio Bonomo e Salvina Cammarata. Porterà i saluti dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Maria Giambruno, dell’ufficio di gabinetto. Anche l’Università degli studi di Palermo parteciperà con alcuni dei più rappresentativi docenti ed esperti del settore: Giuseppe Venturella del Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, Nicola Francesca del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agroalimentari, Rosario Schicchi, nella duplice funzione di direttore dell’Orto Botanico di Palermo e di presidente del Museo Naturalistico Minà Palumbo di Castelbuono. La partecipazione del sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, e dell’assessore Dario Guarcello fornirà uno spaccato territoriale all’incontro così come la presenza del fiduciario di Slow Food Basse Madonie, Salvatore Carollo e del responsabile di piano del Gal Madonie, Dario Costanzo.  Il quadro si completa con la prima uscita pubblica del neopresidente dell’Istituto della Dieta Mediterranea, Biagio Agostara. Modererà il convegno Francesca Rita Cerami già ideatrice dell’iniziativa dello scorso 9 marzo (“Sviluppo locale reale – Nuovi modelli culturali per lo sviluppo del territorio”), da cui l’appuntamento del 6 giugno in buona sostanza ha preso spunto e durante il quale si prevede il rilancio del Panierenatura, il marchio collettivo che rappresenta il territorio madonita.

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