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Bilancio Ue: Cia, no tagli risorse
di Fabio Cirello

All’ultima riunione della confederazione degli agricoltori italiani
si è deciso che La riforma Pac 2020
vada incontro alle richieste
di semplificazione del settore rurale nel Mezzogiorno
per una sostenibilità economica e sociale,
parallelamente a quella ambientale.

rimane dunque necessario difendere i fondi comunitari
destinati alle politiche agricole dai tagli del bilancio Ue
per evitare che le imprese del Sud debbano perseguire
obiettivi più ambiziosi con meno risorse.

E’, inoltre, indispensabile garantire
con nuove norme e risorse

l’adozione di tecnologie innovative per contrastare
i cambiamenti climatici e le fitopatie,
andando incontro alle richieste
di una riduzione del 50% di pesticidi e fertilizzanti.

Questi i temi discussi a Matera nel forum su
“Regioni del Sud Italia di fronte alle sfide della Pac post 2020″,
organizzato da Cia-Agricoltori Italiani nell’ambito de
“Il Paese che Vogliamo”.

Il reddito degli agricoltori del Sud si attesta al 55%
rispetto ai salari medi,i prezzi agricoli sempre più instabili,
mentre gli eventi drammatici
legati al cambiamento climatico sono in aumento
e il ricambio generazionale è ancora un miraggio.

Per questo Cia è contraria alla riduzione del 14%
delle risorse finanziarie per l’agricoltura
rispetto alla dotazione 
assegnata per il periodo 2014-2020),
dovuto alla Brexit e alla proposta di “convergenza esterna”,
con la riduzione dei divari tra i sussidi diretti erogati negli Stati membri
a detrimento dell’Italia, seconda potenza agricola Ue.

Se verranno scongiurati i tagli di bilancio
del Quadro Finanziario Pluriennale-QFP
nei negoziati ancora in corso a Bruxelles,
la nuova architettura della Pac
potrebbe portare grandi benefici
alle Regioni del Mezzogiorno con l’introduzione
del Piano Strategico Nazionale (Psn),

strumento di programmazione
che unificherà tutte le politiche agricole,
riducendo l’impatto burocratico e
migliorando le competenze
di progettazione e gestione delle imprese,
con l’obiettivo di un Sud più rivolto ai giovani, connesso,
ecologico e aperto all’innovazione e ai nuovi mercati sulle sponde del Mediterraneo.

“Rispetto alla Pac del passato -ha dichiarato il presidente Cia,
Dino Scanavino
questa riforma rappresenta l’opportunità
per una reale programmazione di medio periodo.

Lo sviluppo del sistema normativo e politico
potrà coniugare competitività e sostenibilità
nelle aree rurali del Sud,
definendo strategie concrete di filiera
per i settori produttivi di tutto il comparto agroalimentare”.

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