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Bando Ocm Vino, punteggi premiali per le aziende certificate Sostain e/o Viva
di Angela Sciortino

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(di Angela Sciortino) Per la prima volta, nella campagna 2018/2019, il bando dell’Ocm vino per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti inserisce un punteggio premiale per i progetti presentati da aziende con certificazione Sostain e/o Viva.

In Sicilia non sono molte le aziende vitivinicole ad avere aderito a Sostain, il primo programma di sostenibilità per la vitivinicoltura italiana elaborato dall’Università del Sacro Cuore di Piacenza. Tra queste ci sono Tasca d’Almerita e Planeta che, per prime in Italia, dopo quasi 10 anni di studio su vigneti, cantine e territorio, hanno ottenuto il formale riconoscimento e la certificazione di organizzazione Viva “La Sostenibilità della Vitivinicoltura in Italia”. Riconoscimento che rilascia il ministero dell’Ambiente a cui fanno riferimento tutti i progetti di sostenibilità ambientale messi a punto dall’Università di Piacenza tra cui appunto c’è quello siciliano denominato Sostain.

La Sicilia tra l’altro è la regione pilota di un protocollo di sostenibilità integrato, un modello che, opportunamente contestualizzato, sta per essere applicato anche in altre realtà vitivinicole regionali come il Friuli e la Sardegna. Attualmente, in Sicilia, oltre a Tasca d’Almerita e Planeta, hanno aderito a Sostain/Viva e sono in fase di certificazione anche Barone di Villagrande, Cos, Terre di Noto, Santo Spirito di Vincenzo Gazzotti e Tenute Rampingallo.

Il progetto Sostain, protocollo integrato patrocinato dal ministero delle Politiche agricole e forestali e riconosciuto dal ministero dell’Ambiente, del territorio e del mare, attraverso il progetto di sostenibilità Viva, è praticamente una “visione”, un modo di approcciare il lavoro nel vigneto e in cantina. Ma non solo. È anche un comportamento e un insieme di buone pratiche da seguire per prendersi cura del mondo che si abita e in cui si lavora.

Sostain nasce nel 2010 dall’idea di una ricerca improntata alla sostenibilità e segna un percorso volto ad arricchire e valorizzare tutto ciò che vive intorno al sistema produttivo, come la terra, il paesaggio, la flora e la fauna, chi lavora e infine chi consuma il vino, con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo rispettoso dell’ambiente, socialmente equo ed economicamente efficace.

La volontà di misurare costantemente l’impatto che le pratiche agricole hanno sul territorio, condividendo best practices finalizzate al rispetto dell’ecosistema e all’assoluta trasparenza nei confronti del consumatore e ciò che hanno in comune le aziende che aderiscono a Sostain.

Ci sono altri tipi di certificazione ambientale, ma Sostain se ne distingue perché si basa sulla consapevolezza che gli impatti delle attività agricole vanno oltre i confini dei campi che si coltivano, poiché riguardano anche il benessere dei lavoratori e la salute dei consumatori, il coinvolgimento delle comunità locali, la valorizzazione del territorio circostante, la conservazione delle risorse naturali.

La scelta del metodo di coltivazione biologica è il punto di partenza, ma si cerca di andare oltre. Così le aziende Sostain possono praticare solo trattamenti con un impatto su ambiente, agricoltore e consumatore uguale o inferiore a quello del biologico.

Tasca d’Almerita – composta da cinque tenute sparse in tutta la Sicilia – su indicazione dell’amministratore delegato Alberto Tasca, ottava generazione della famiglia ha abbracciato una filosofia di sostenibilità onnicomprensiva: «Lavoriamo ogni giorno per lasciare ai nostri figli un ambiente migliore del nostro. Lo facciamo perché sappiamo che, come ogni cosa coltivata con passione, saggezza ed esperienza, la responsabilità porta grandi risultati. La sostenibilità è ormai diventata una bussola non solo per la nostra azienda, ma anche per le nostre vite. Ed è per questa ragione che abbiamo scelto di seguire un approccio di tipo orizzontale, che misura l’impatto di tutte le attività aziendali e non soltanto di un singolo prodotto. Praticare un’agricoltura sostenibile ci consente di credere nella ricerca, per migliorarci sempre, salvaguardando le tradizioni senza il rischio che esse siano un limite allo sviluppo».

Per ottenere la certificazione Sostain/Viva bisogna soddisfare dieci requisiti minimi di sostenibilità che includono aspetti che vanno dalla gestione della sostanza organica del suolo fino alla sua erosione o compattamento, dalla modalità di reclutamento dei lavoratori alle ricadute economiche che l’attività ha sul territorio, dal controllo del peso della bottiglia all’impiego di energie rinnovabili.

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