(di Angela Sciortino) «La Regione Siciliana subisce la norma del Governo nazionale che obbliga gli agricoltori beneficiari di fondi europei a richiedere l’informativa antimafia» dice l’Assessore all’Agricoltura Edy Bandiera in riferimento alla legge che ha modificato il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e che adesso preoccupa le associazioni degli agricoltori.
«Il Dipartimento Agricoltura – assicura l’assessore – si è immediatamente attivato affinché, nell’attuazione della norma nazionale, possano essere mitigati gli inevitabili effetti del rallentamento della spesa. Sarà infatti lo stesso Dipartimento ad inoltrare alle Prefetture le richieste di informativa antimafia anche per importi compresi fra 5.000 e 150.000,00 euro». A carico degli agricoltori rimane la consegna, prima possibile, presso gli Uffici provinciali dell’Agricoltura, della dichiarazione relativa ai familiari conviventi, anch’essi soggetti ad informativa. «In ogni caso – precisa l’assessore – così come prevede la norma, trascorsi 30 giorni dalla domanda d’informativa alla Prefettura, in assenza di risposta, gli Uffici regionali potranno comunque autorizzare Agea a procedere con l’erogazione dei contributi».
Appare più complicato, invece, la situazione per i pagamenti dei premi del primo pilastro della Pac o dei premi agroambientali del Psr, che sono anche quelli più numerosi e più attesi. Questi devono essere erogati con sistema automatizzato e in questo caso dovrà provvedere Agea tramite i Caa, i Centri di Assistenza Agricoli Autorizzati, a accogliere le dichiarazioni dei familiari conviventi dei beneficiari e richiedere l’informativa antimafia alle Prefetture. Approfitterà anche Agea della norma del silenzio-assenso per autorizzare velcemente i pagameneti? Conoscendo le pronte risposte di Agea, sorge più di qualche legittimo dubbio…