(di Angela Sciortino) Il più duro di tutti è certamente Ettore Pottino, presidente regionale di Confagricoltura: si dichiara “basito” e parla di mancette elettorali e interventi a pioggia. Gli fa eco, la presidente di Cia Sicilia, Rosa Giovanna Castagna, che non manda giù l’intenzione del governo regionale di affidare le responsabilità dei consorzi di bonifica agli agricoltori, lasciando però gli enti pieni di debiti pregressi e alle prese con buchi finanziari di milioni. La conferenza stampa tenuta ieri dal governatore della Sicilia Nello Musumeci per la presentazione degli ultimi 15 bandi del Psr Sicilia che saranno pubblicati entro maggio, si è rivelata insomma un vero boomerang. E ha subito scatenato un autentico putiferio tra operatori agricoli e esponenti politici.
Tra i primi ad intervenire, come detto, è stato Pottino. In un comunicato lanciato dalla sua organizzazione professionale, e affidato anche alla rete di Facebook, è andato giù duro come mai in passato: «Come si fa a millantare come un successo la messa in pista dei bandi in ritardo di anni, con risorse irrisorie e un ritorno dissennato degli interventi a pioggia, senza nessun obiettivo se non quello di elargire mancette?». E ancora: «Avremmo preferito che tutto fosse stato anticipato dalle scuse ufficiali fatte agli agricoltori, sottolineando che a causa dell’esiguità delle risorse e di tutte le criticità presenti e non imputabili all’attuale amministrazione, questo era il massimo che si poteva fare, ben consapevoli dell’oggettiva inadeguatezza. Come non chiedere scusa delle graduatorie abbandonate dei bandi conclusi e della mancata emissione di uno straccio di decreto?».
E dire che proprio ieri, presentando alla stampa quel poco che ancora riserva all’agricoltura siciliana la programmazione europea, Musumeci aveva tenuto subito a dichiarare di aver concordato i bandi e altro ancora con le organizzazioni di categoria. Ma la secca smentita, come è evidente, è arrivata praticamente subito.
Ma non è tutto. Probabilmente con le associazioni di categoria non è stato concordato nemmeno il disegno di legge di riforma dei Consorzi di bonifica, annunciato sempre ieri da Musumeci, e che dovrebbe essere presentato tra breve all’Ars. «L’obiettivo è quello di riconsegnare agli agricoltori la dirigenza e la gestione degli enti», aveva trionfalmente spiegato ieri il governatore. Pronta stavolta la risposta di Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale di Cia-Agricoltori Italiani: «Attendiamo la riforma dei Consorzi di bonifica affinché la loro dirigenza e la gestione vengano date agli agricoltori, però liberi da debiti pregressi».
Ma non finisce qui. Nemmeno i progettisti hanno digerito la scelta di pubblicare 15 bandi nell’arco di un mese e mezzo. Roberto Noto, segretario dell’Ordine degli Agronomi di Palermo, sempre ieri su Facebook ha postato un lungo commento in cui, tra le tante altre cose, fa notare che «fare uscire a distanza di pochi giorni tra loro ben 15 bandi che, con molta probabilità presenteranno scadenze simili, finirà per ingolfare ancora di più gli uffici dell’assessorato agricoltura riducendo la possibilità per le aziende agricole di accedere ai fondi pubblici». Sempre Noto osserva poi che «sarebbe stato più intelligente spalmare la pubblicazione dei bandi durante un intervallo di tempo più ampio e, soprattutto, concertando il tutto con le organizzazioni di categoria e quelle professionali».
Agli interrogativi sui bandi si è aggiunta poi la polemica sullo spoil system dei dirigenti regionali. Per Pottino non è stata una scelta felice avere deciso di sostituire il dirigente del dipartimento agricoltura in un momento così critico perché, come in un pernicioso gioco dell’oca, questa circostanza potrebbe rallentare la via crucis di questa sofferta programmazione. «E il cammeo – aggiunge il presidente di Confagricoltura Sicilia – è che il sostituto è Dario Cartabellotta, sicuramente persona capace e competente, che ha vissuto lo stesso destino quando fu destituito in corso d’opera nella scorsa programmazione per la quale, tanto per cambiare, siamo arrivati in zona Cesarini». Per Confagricoltura «il tempo è scaduto e gli scenari sono inquietanti. Abbiamo fondati sospetti che i ricorsi al Tar affosseranno il primo bando della 4.1 e a catena seguiranno quelli delle altre misure. Una Caporetto del governo di cui pagherà le conseguenze l’agricoltura siciliana. Abbiamo dato tutto il tempo e il credito possibile e visto i risultati ce ne pentiamo amaramente».
Neanche l’opposizione fa sconti al governatore Musumeci e all’assessore all’agricoltura Edy Bandiera. «Cambia il governo ma non la vecchia abitudine di illudere gli agricoltori. Anche l’assessore Bandiera, così come il suo predecessore Cracolici, usa il Psr per gettare fumo negli occhi agli agricoltori. Inoltre, sostituire in un momento così delicato il dirigente, porterà ritardi su ritardi», avverte il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri, componente della Commissione Bilancio all’Ars.
«In un momento in cui il comparto agricolo ha bisogno di risposte concrete e immediate – aggiunge Sunseri – Musumeci e Bandiera millantano come un successo l’arrivo di nuovi bandi, che peraltro sono in ritardo di anni, con risorse irrisorie e senza un reale obiettivo. Si tratta di piccole mancette di propaganda politica e nulla di serio e concreto per i nostri agricoltori. La corrente programmazione si è dimostrata un totale fallimento. Infatti la gran parte delle spese sbandierate dal Presidente Musumeci sono dei trascinamenti delle vecchie programmazioni, dato che ad esempio con le risorse della ormai famigerata 4.1, sono stati finanziati tutti i progetti della terza sottofase misura 121 della programmazione 2007/2013».