(di Angela Sciortino) Protesta di piazza dei cacciatori a piazza Indipendenza di fronte Palazzo d’Orleans per sollecitare lo sblocco della caccia al coniglio. Anche la caccia a questa specie, com’è noto, è stata sospesa con l’ordinanza del Tar che, accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste, ha bloccato l’esecutività del decreto di approvazione del calendario venatorio 2018/19.
Tra i manifestanti anche il deputato regionale Nello Di Pasquale (Pd) anch’esso cacciatore che come gli altri colleghi sostiene di essere stato penalizzato dalla leggerezza con cui è stato predisposto il decreto sulla caccia che, avendo disatteso il parere dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, è diventato facile oggetto di ricorso e di blocco.
Sulla vicenda della sospensione della caccia al coniglio selvatico per la stagione venatoria 2018/2019 e a sostegno delle ragioni delle associazioni venatorie, è intervenuto anche il deputato della Lega Alessandro Pagano: «Pur mantenendo inalterata la stima nei confronti dell’assessore Edy Bandiera, dichiaro piena solidarietà ai cacciatori siciliani in quanto il divieto di caccia contenuto nel decreto, di fatto, penalizza i tanti appassionati che praticano questo sport tramandato da generazioni». Secondo Pagano «la sospensione della caccia al coniglio selvatico deve ritenersi illegittima perché non esistono ragioni ostative in proposito. Il divieto, caso mai, doveva essere inserito nell’elenco delle specie non cacciabili nel calendario venatorio 2018/19, in modo che i cacciatori siciliani potessero decidere autonomamente il rinnovo della licenza di caccia per la stagione in corso».
I cacciatori, dunque, chiedono al Governo delle Regione di rivedere la propria posizione emettendo nuovo decreto che modifichi il precedente visto che non esiste alcuna ragione di estendere il divieto di caccia anche al coniglio.