(di Redazione) Tra ex feudi, piccoli lotti di terreno superstiti della riforma agraria e masserie, la Regione, sia direttamente che tramite i propri enti strumentali, possiede qualcosa come 550 mila ettari di terreno. A questi poi si aggiungono anche alcuni capannoni di industrie alimentari dismesse. Solo l’Ente di sviluppo agricolo è proprietario di circa 400 mila ettari; il Dipartimento per lo Sviluppo rurale ne gestisce, invece, 150 mila. E poi ci sono gli immobili appartenenti alle Aziende sanitarie provinciali, provenienti essenzialmente da lasciti e donazioni di benefattori. Dopo il primo incontro con i dirigenti delle Finanze, dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale, della Salute e dell’Esa, la situazione del patrimonio fondiario della Regione Siciliana al presidente Nello Musumeci è apparsa, per dirla con un eufemismo, piuttosto disordinata. Ma…